Rossano, educazione al risparmio della Carime nelle scuole
È questa l’età giusta: dai 10 ai 12 anni; quando, ricevendo la paghetta settimanale dai genitori, o inserendo le monetine nel proprio salvadanaio si impara a riconoscere il valore e a rapportarsi con i soldi. Il cellulare di ultima generazione, le figurine per completare l’album, piuttosto che l’ultimo gioco della Play Station, o l’ultimissima versione della WII, o, ancora, la quota per partecipare al viaggio d’istruzione di fine anno. Se si vuole contare sulle proprie forze, senza ricorrere all’ausilio di mamma e papà, bisogna saper fare economia. Risparmio, ecco la parola d’ordine.
Successo per il primo degli incontri di educazione finanziaria nelle scuole secondarie inferiori promossi dall’istituto bancario Carime. Si è partiti, ieri mattina, martedì 19, dalle scuole medie Roncalli, allo scalo di Rossano.
È stata la dottoressa Elisabetta Cataldi, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo, ad introdurre gli ospiti intervenuti presso l’aula magna del plesso scolastico di via Nazionale. Il direttore Giuseppe Ripoli ed il gestore della storica banca Carime, Tiziana Caselli, hanno letteralmente catturato l’attenzione degli studenti.
Cos’è un conto corrente, quali sono le spese di prima necessità, e quali le spese superflue, gli imprevisti e le spese extra; quanto si influisce sul bilancio di famiglia?
Parlando il linguaggio dei piccoli uditori, attraverso le immagini proiettate sullo schermo, gli esempi presi dalla vita quotidiana, il direttore Ripoli e la dottoressa Caselli hanno illustrato, passo passo, cosa è una banca, quali operazioni è possibile effettuare e quali sono i prodotti che possono interessare anche ai più piccoli.
L’esempio è Paperon de Paperoni che, partendo da un solo penny è ruscito a diventare il più ricco di Paperopoli. Risparmiando. La regola è universale: le uscite non devono superare le entrate.
Curiosi ed interessati, così si sono dimostrati, infatti, gli studenti della II A, delle terze sezioni A, H e D, e prime F ed E, accompagnati dai docenti di matematica Pirillo, Straface, Beraldi, Calandra e Rugiero.