Morti per cibo avariato: esperto, botulino? Ci sono troppi dubbi
"Non lo escludo al 100 per cento ma ho dubbi che si sia trattato di una intossicazione botulinica". Così Nicola Barelli, direttore del Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli di Roma, all'AGI commenta le prime informazioni su una ipotetica morte da botulino. "È la prima volta che sento di una morte così rapida" causata dal botulino, continua Barelli. "La paralisi del respiro - aggiunge - non è fulminante.
Vi è un quadro clinico progressivo". Tantissimi i sintomi che "è impossibile che chi viene colpito non chieda aiuto". Ovviamente al momento, per Barelli, "è impossibile valutare in modo attendibile la notizia", non avendo particolari maggiori sulla vicenda. "Colpisce il fatto che è assolutamente infrequente che l'intossicazione acuta da tossina botulinica provochi la morte in tempi così rapidi da impedire qualsiasi tentativo di richiesta d'aiuto da parte delle vittime", ribadisce. La tossina botulinica può provocare la morte a causa della paralisi dei muscoli respiratori (diaframma e altri) dovuta al blocco irreversibile della trasmissione tra nervi e muscoli. "Quello che lascia perplessi è che il diaframma è un muscolo che viene interessato dal blocco tossico solo dopo altri muscoli e nervi - sottolinea Barelli -. Infatti l'intossicazione botulinica esordisce con sintomi tipo disfagia (difficoltà a ingoiare), diplopia (disallineamento dei bulbi oculari e visione doppia da paralisi dei muscoli esterni oculari), disfonia (difficoltà nell'emettere suoni), midriasi (dilatazione delle pupille).
Questi sintomi non possono passare inosservati da parte di pazienti in buone condizioni neurologiche e con consapevolezza di sé e portano alla richiesta di aiuto medico ben prima del blocco del diaframma".Nel caso in cui effettivamente la causa del decesso sia stata la contaminazione di alimenti da parte di tossina botulinica, bisogna quindi "ipotizzare che le due vittime non si sono accorte di sintomi importanti e invalidanti; alternativamente si tratterebbe di una situazione anomala e atipica in cui il blocco del diaframma ha preceduto il blocco di altri muscoli". Ma anche in questa seconda ipotesi, precisa l'esperto "la paralisi del diaframma non avviene in modo fulminante ma progressivo e la vittima accusa dei sintomi (fame d'aria) che difficilmente passano inosservati. I dubbi che sia trattata di una intossicazione botulinica sono alti. Sarebbe interessante - conclude Barelli - conoscere le condizioni della terza vittima che è sopravvissuta". (AGI)