Catanzaro, sconto di pena per Levato accusato di tentato omicidio
Si e' concluso con uno sconto di pena il secondo giudizio d'appello a carico di Alexander Levato, catanzarese di 40 anni, gia' condannato a sette anni e due mesi di reclusione per il tentato omicidio di un ragazzo che fu accoltellato dopo una lite, la notte di sabato 16 gennaio 2010 su corso Mazzini, a Catanzaro.
La Corte d'appello di Catanzaro, che si e' pronunciata dopo l'annullamento da parte della Cassazione della precedente sentenza di secondo grado, ha ritenuto esistente nei confronti dell'imputato l'attenuante della provocazione e, considerando questa e le altre attenuanti prevalenti sulla contestata aggravante, ha ridotto la condanna di Levato a quattro anni e sei mesi di reclusione. La prima sentenza per l'imputato arrivo' il primo ottobre 2010 quando, oltre alla condanna di Alexander Levato, i giudici del tribunale collegiale pronunciarono la piena assoluzione del fratello di questi, Cristian Levato, 31 anni, inizialmente imputato con lui per tentato duplice omicidio a seguito dell'accoltellamento del giovane identificato come parte offesa, avvenuto alla presenza della fidanzata di quest'ultimo. Il piu' anziano dei fratelli fu riconosciuto colpevole del tentato omicidio del ragazzo rimasto ferito, nonche' del reato di porto abusivo di coltello, ma assolto dalla terza accusa, cioe' quella di tentato omicidio della fidanzata del rivale colpito, al quale venne riconosciuto il risarcimento del danno.
Alexander, del resto, subito si era assunto tutta la responsabilita' per i fatti contestati - pur sostenendo di non aver voluto uccidere nessuno -, cosi' contribuendo a scagionare il fratello piu' giovane (entrambi sono stati difesi dall'avvocato Pietro Pitari). Lo fece fin da quando entrambi finirono in carcere e poi davanti al giudice per le indagini preliminari, che ne convalido' l'arresto lasciandoli in cella. Gia' all'epoca i due Levato avevano spiegato che l'accoltellamento scaturi' da un precedente alterco avvenuto tra la parte offesa e Alexander, il quale poi corse a casa, afferro' un coltello da cucina, e torno' dal suo rivale per rispondere a quella che l'imputato defini' una provocazione. Cristian gli sarebbe corso dietro ma, sempre secondo il racconto degli accusati, senza partecipare in alcun modo allo scontro. Mesi dopo, il 22 giugno del 2011, la Corte d'appello confermo' la sentenza di primo grado con una pronuncia che, pero', fu poi annullata dalla Cassazione. Di qui il nuovo giudizio d'appello conclusosi con uno sconto di pena per l'imputato.
Fonte Agi