Lilio, speciale su stampa tedesca
Dopo la Francia anche la Germania dedica un articolo a Luigi Lilio, è successo ieri 26 marzo sul giornale Tagesspiegel, scritto a quattro mani dal prof. Sieglinde Borvitz Università di Dusseldorf e Francesco Vizza Cnr Firenze dal titolo “Il tempo addomesticato”.
A volte gli oggetti possono raccontare storie molto interessanti. È il caso del bassorilievo marmoreo del mausoleo di Papa Gregorio XIII situato nella Basilica Vaticana nel quale è rappresentato ai posteri un uomo genuflesso che porge al papa il libro del nuovo calendario. Il calendario gregoriano, che tuttora regola la nostra, vita è entrato in vigore il 24 febbraio del 1582 con la bolla papale Inter gravissimas pastoralis offici Nostri curas. Il nome dell’uomo inginocchiato, sconosciuto ai più, è Antonio Lilio, che presenta alla Commissione papale il manoscritto elaborato da suo fratello Luigi in cui è contenuta la proposta di riforma del calendario oggi universalmente noto come calendario gregoriano. In realtà, esso avrebbe dovuto essere chiamato calendario Liliano poiché Gregorio XIII espresse la volontà affinché l’anno riformato si chiamasse Liliano e non Gregoriano. Ciò si evince da una lettera rinvenuta da Francesco Vizza, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze che fu inviata dall’astronomo Francesco Levera a Leopoldo dei Medici nel 1681. Ma la storia ha intrapreso un percorso diverso.
Chi era quest’uomo? Luigi Lilio, nato nel 1510 a Cirò in Calabria, era un medico e astronomo. Si trasferisce a Napoli, poi a Roma ed infine a Perugia dove fu lettore di medicina. A Roma, entra in contatto con autorevoli membri del Vaticano ed elabora la riforma del calendario, risolvendo la correzione dell’anno civile e la determinazione delle date della Pasqua senza incertezze e per sempre, mediante un incredibile algoritmo detto ciclo delle Epatte. Il genio di Luigi Lilio è indiscusso poiché egli si trovò ad agire in un periodo dove le grandi scoperte scientifiche erano appena al crepuscolo. Nel ‘500 mancavano le leggi dei modelli planetari, le leggi della fisica e gli strumenti della matematica. Eppure Lilio elaborò un modello matematico che portò alla realizzazione di un calendario civile perfetto che è sincronizzato con gli irregolari movimenti della terra. Il computo della Pasqua sarebbe stato allora relativamente semplice se la riforma non avesse previsto la soppressione di alcuni anni bisestili per evitare lo sfasamento del calendario. Questi salti interrompono l’automatismo del calcolo. Ma Lilio produsse una tabella di validità ultra-millenaria per l’epatta, ossia per l’età della Luna all’inizio dell’anno, espressa come frazione del mese lunare stabilito in 30 giorni. In realtà il mese siderale è soltanto di 29 giorni e mezzo: i valori della tabella discendevano dall’applicazione di due equazioni correttive, una solare e una lunare, che all’inizio di ogni anno attribuiscono il corretto valore all’epatta. La naturale periodicità del ciclo metodico veniva così sostituita dal ciclo delle epatte calcolato da Lilio, che introduce perfino mesi lunari virtuali per rifasare lunazioni reali e calendario. Lilio riuscì dove anche il grande Copernico fallì inutilmente.