Lilio,un busto lo raffigura. Ecco la giusta figura da uomo del ‘500
Sguardo pensieroso, borse degli occhi e barba folta, fluente e ben curata. La fronte è alta, stempiata e spaziosa su cui sono distribuiti ciocche di capelli che sottolineano l'acconciatura limitata, ornata da un copricapo tipico del ‘500. Uno studio e tante ricerche per ridare a Lilio la giusta collocazione storica. Sono, questi, i caratteri salienti del mezzo busto raffigurante il matematico e astronomo Luigi LILIO nel momento più maturo della sua vita.
Ricordare la personalità di Lilio così come sarebbe dovuto essere. Si prefiggeva questo obiettivo il lavoro dell’architetto pittore, scultore e illustratore, Giuseppe Capoano, cirotano d’appartenenza e artefice del busto del genio del calendario gregoriano.
L’opera presentata al pubblico lo scorso 21 marzo, nel corso della 1° Giornata Regionale del Calendario Liliano, sarà collocata nel Museo Nazionale di Lilio a Cirò. L’architetto Capoano, dopo aver frequentato gli studi artistici e di scenografia a Catanzaro, in seguito si è dedicato alla facoltà di architettura presso le università di Firenze e Reggio Calabria. Uno studio di abiti e costumi di medici e astronomi dell’epoca. Per i tratti fisici, l’architetto ha ricavato la somiglianza dal fratello Antonio, ritratto nel famoso bassorilievo del mausoleo dedicato a Gregorio XIII, nella Basilica Vaticana in Roma. Nell’incisione di Biendi – ha spiegato Capoano – riprodotta da Nicola Gervasi nell’opera “Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli” di Domenico Martuscelli, Lilio appare con i capelli inanellati, un foulard e la figura, quasi classica, che dà l’aria più di un buon medico di famiglia del Settecento che del Cinquecento.
Nel mondo ci sono in circolazione numerose icone non corrispondenti alla figura di Aloisius Lilius. Quelle esistenti, una diversa dall’altra, corrispondono a iconografie del XVIII XIX secolo. Lilio essendo stato uomo del ‘500, non poteva essere associato per altro tempo ancora a queste immagini. Mancava, quindi, un ritratto vero e proprio della figura dell’astronomo. Oggi c’è. Un altro gap storico si colma. A Cirò e da Cirò.