Poste Italiane e Anassilaos celebrano la figura di San Gaetano Catanoso

Reggio Calabria Attualità

Il 4 aprile del 1963, a Reggio Calabria, lasciava la vita terrena Padre Gaetano Catanoso. Autentico missionario del Vangelo, dedicò la sua vita alla catechesi, al culto dell’Eucarestia, alle missioni al popolo. Tra i suoi impegni, un posto preminente fu occupato dall’assistenza ai poveri, ai malati, ai perseguitati da associazioni criminose, all’accoglienza di quanti ricorrevano a lui, all’opera delle vocazioni sacerdotali. Beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 4 maggio del 1967, canonizzato da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2005, è il primo sacerdote della Calabria ad essere dichiarato Santo e l’unico santo reggino dei tempi moderni.

Ieri, in occasione del 50° anniversario della sua morte, la figura, il pensiero e l’opera di San Gaetano Catanoso, sono stati ricordati nel corso di un incontro promosso dalla Filiale di Poste Italiane di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Associazione culturale Anassilaos. Una cerimonia intensa che, oltre alla presenza della direttrice della Filiale di Poste Italiane, Carolina Picciocchi, del Presidente della Provincia Giuseppe Raffa, dell’Assessore provinciale alla cultura e legalità, Edoardo Lamberti Castronuovo, del Consigliere regionale, Giovanni Nucera, del presidente dell’Anassilaos, Stefano Iorfida, ha ospitato le testimonianze di quanti hanno avuto l’onore di conoscere il Santo durante la vita.

Per Monsignor Antonino Iachino, Vicario della Diocesi di Reggio Calabria, la conoscenza con il Santo è stata “una grazia”. “Lo ricordo ancora – racconta – negli ultimi tempi della sua esistenza, sempre vicino all’inginocchiatoio, pronto a confessare quanti lo chiedessero, perché fino all’ultimo non ha mai tralasciato i suoi doveri sacerdotali. Un uomo – non della grande dottrina, ma della grande sapienza - che non ha mai cercato gli onori, e che ha vissuto nel nascondimento, nella preghiera e nel servizio. È nostro dovere conservare la memoria di questo Santo e diffonderne la parola tra la gente”.

È commosso il pensiero delle Suore della Congregazione del Volto Santo, da lui fondata nel 1934, su incoraggiamento di San Luigi Orione, suo amico da tempo. La Madre generale Tiziana Codello e Madre Dorotea Palamara, ricordano come San Catanoso diceva che le sue suore dovevano essere “gente che sa parlare alla propria gente, che ama il Signore in semplicità, che non chiede se nel paese dove è mandata c’è la casa o il giardino. Gente che va senza pretendere nulla, che si sacrifica, che soffre, che aiuta la Chiesa”. E aggiungeva: “ Il vostro posto è quello che gli altri hanno rifiutato, tra la gente più povera e più umile”. Sono questi i criteri che hanno guidato il Suo Istituto, aiutandolo a superare non poche difficoltà e ad estendersi in varie parrocchie dell’Arcidiocesi di Reggio e oltre.

Ordinato sacerdote dal Cardinale Gennaro Portanova, il 20 settembre del 1902, Padre Catanoso fu per due anni prefetto d’ordine in Seminario. Nel 1904, viene nominato parroco di Pentadattilo, piccolo paese dell’Aspromonte, dedicandosi completamente alla missione di ministro di Cristo, e condividendo con la sua gente le privazioni, i disagi, le gioie e le pene. Dal 1921 al 1940 diventa parroco della Chiesa di Santa Maria della Purificazione, “la Candelora”.

Oggi la Candelora ha come parroco Don Luigi Cannizzo, che definisce San Gaetano Catanoso “uomo della costruzione e della ricostruzione”. È infatti l’uomo che realizza la parrocchia, progetta la costruzione del tempio dedicato al Volto Santo, ma che assiste anche alle distruzioni del terremoto del 1908, alle miserie portate dalla prima e dalla seconda guerra mondiale. In tutti i casi, da buon missionario del Volto Santo, Padre Catanoso offre il suo aiuto soccorrendo tutti coloro a cui mancano casa, cibo, vestiti, lavoro, e di cui cura ogni necessità spirituale”.

San Gaetano Catanoso è anche il Patrono della Provincia di Reggio Calabria e delle polizie provinciali. Lo ricordano nei loro interventi il Presidente Raffa e l’Assessore Lamberti. “Un uomo che si è sempre distinto per la sua semplicità e per la sua dedizione quotidiana agli ultimi e il cui operato richiama tanto il pensiero di Papa Francesco. Mai indifferente neppure ai mali sociali, sempre concretamente impegnato a migliorare le condizioni religiose della Calabria”.

Dal Sindaco di San Lorenzo, Pasquale Sapone, il cui comune ha dato i natali al Santo (Chorio, 14 febbraio 1879), arriva la proposta, congiuntamente all’Amministrazione Provinciale, di avviare l’iter necessario per richiedere al Ministero delle Attività Produttive, l’emissione di un francobollo celebrativo di San Gaetano Catanoso, entro il 2013. Idea molto apprezzata anche dai nipoti del Santo, Vincenzo, Irene e Daniela Catanoso, presenti alla cerimonia.

Nel corso dell’iniziativa è stato anche presentato il libro di Maria Cristina Brancatisano “La filatelia religiosa, tra storia e cultura”. Un itinerario alla scoperta, attraverso le emissioni italiane, della vita dei Santi della Chiesa. Tema proposto anche dalla mostra filatelica realizzata dall’Anassilaos, che sarà ospitata nello spazio espositivo delle Poste di via Miraglia, fino al prossimo 12 aprile.

“La filatelia – ha dichiarato la dirigente di Poste Italiane, Carolina Picciocchi, “ci offre ancora una volta la possibilità di accendere i riflettori su avvenimenti e personaggi che hanno fatto grande questa terra. San Gaetano Catanoso, è il figlio di una Calabria bella e vera. Oggi lo abbiamo voluto ricordare anche con uno speciale annullo filatelico ed una cartolina tematica, che rappresentano un piccolo omaggio alla figura di uomo che, con il suo grande esempio di vita, continua a trasmettere a tutti noi la forza per affrontare positivamente le difficoltà quotidiane”.