Reggio, Trombetta. “Appello alla commissione straordinria”
Riceviamo e pubblichamo l'appello di Elena Trmbetta alla commission straordinaria del Comune di Reggio Calabria.
"Con questa mia breve vorrei lanciare un accorato messaggio-appello alla terna commissariale che sta cercando di “salvare il salvabile” a Reggio Calabria.
È un compito difficilissimo il loro, soprattutto perché la città, i suoi cittadini – peraltro la maggior parte elettori degli amministratori ‘commissariati’ – risponde male, …. ma davvero male.
Propongo ai Commissari di fare un giro in città – naturalmente senza farsi riconoscere, per percepire gli umori, per ascoltare il vociferare, il chiacchiericcio dei reggini ….
Assurdo pensare che i reggini – la maggioranza, gli elettori di cui sopra – ad ogni nuovo problema, ad ogni emergenza che si verifica in città adducano la responsabilità sempre e soltanto ai Commissari Prefettizi.
Ritenendo che, sempre la suddetta maggioranza dei cittadini-elettori, sia in grado di intendere e di volere come si può pensare che lo scempio e lo sperpero di danaro pubblico perpetrato per quasi 2 lustri sia colpa del dr. Panico e dei suoi colleghi?
E allora, carissimi Commissari, smettetela di essere clementi con gli amministratori passati ed …. occhi ed orecchie aperte a tutte le pratiche.
La “suonata” l’avete capita, fanno tutto per dimostrare che la colpa è vostra e soltanto vostra.
Ma come si può accettare una situazione del genere?!
La sottoscritta è abbastanza avanti con gli anni per constatare “cosa” avete, abbiamo ereditato dal tanto declamato Modello Reggio: dalla mondanità agli sprechi, dalle voragini mai riparate delle nostre strade, periferie invivibili, assurdità urbanistiche, il Castello Aragonese che si sta “sbriciolando”, posti di lavoro avuti … sappiamo come … ….. e non solo ….
Cari Commissari, con tutta la stima che la Reggio onesta e perbene nutre nei vostri confronti, Vi chiedo di non andare per il sottile.
“Fate in modo che non dovremo mai più essere rappresentati da chi questa Meravigliosa Reggio l’ha rovinata”.
Elena Trombetta, Reggio Calabria