All’Itg Petrucci la “Calabria ribelle”
Nell'ambito degli incontri "Anteprima Gutenberg 2013", presso l'Aula Multimediale della sede di Catanzaro Lido dell’ITG "Petrucci", diretto da Francesca Bianco, si è tenuta la presentazione dei libri "La collina del vento " di Carmine Abate e "Calabria ribelle" di Giuseppe Trimarchi , autore presente alla manifestazione. Insieme a lui, al tavolo dei relatori erano presenti la preside dell’ITG Petrucci, Francesca Bianco, l’organizzatrice dell’incontro, prof.ssa Anna Maria Reda, la preside del Liceo Classico “Galuppi”, Elena De Filippis, il prof. e già preside Armando Vitale: ma i veri protagonisti dell’incontro- ha sottolineato Anna Maria Reda- sono i nostri allievi, nei quali abbiamo disseminato “semi” di quella cultura della legalità che può fare della nostra Calabria un nido di “rindinelle ianche”, quelle rondini bianche, cioè, che esprimono tutta la ricchezza umana e culturale della gente di Calabria, al di là della sua triste immagine stereotipata di violenza e di mafia .
- Bisogna essere eroi ogni giorno- ha precisato la dirigente Francesca Bianco- eroi nella quotidianità, prendendo esempio dai protagonisti di “Calabria Ribelle” che lottano con la fierezza di portare avanti qualcosa che è “loro”, il loro amore per la propria terra. "Amore e Libertà è il tema di quest’anno del progetto “Gutemberg”, da anni portato avanti con successo dal Liceo Classico Galluppi di Catanzaro: in quest’ambito, tra i libri proposti ne compaiono alcuni dedicati alla nostra terra di Calabria, in particolare al suo tragico rapporto con la criminalità organizzata e l’ illegalità diffusa, che dimostrano che c’è chi, pur subendo, reagisce perché difendendo se stessi, si difendono la nostra terra, la nostra storia, la nostra memoria. Protagonisti dell’incontro sono stati alunni e alunne: tra queste, Nicla Esposito ha analizzato il romanzo di Abate, vincitore di uno dei premi letterari italiani più prestigiosi, il Campiello 2012. La storia riguarda una famiglia, la sua terra, lo scorrere di generazioni, ed è ambientata in Calabria agli inizi del '900, sviluppandosi fino ai nostri giorni: un secolo visto attraverso le vicende di una famiglia , gli Arcuri, che vivono in un paese dell'alto crotonese , e che non si lasciano intimidire dal prepotente di turno e dai mafiosi. Negli anni ‘80 la collina viene adocchiata da imprese mafiose per la speculazione edilizia e ultimi prepotenti sono “i signori del vento” che proprio sulla collina ricca di storia vorrebbero impiantare un parco eolicodi cui, peraltro, si sta disseminando l’intera Calabria con effetti devastanti e cicatrici indelebili. In questo romanzo, la capacità di "resistere" mostrata dagli Arcuri, è il pilastro portante dell’intero romanzo insieme ai valori tipici delle famiglie calabresi. Gli Arcuri, come i ribelli dell’altro testo, quello di Giuseppe Trimarchi, sono "rindinelle ianche” , pochi ma indispensabili: difendendo questa terra non difenderanno solo zolle, radici, germogli ma anche e soprattutto la "memoria" del luogo e della famiglia. Il testo di Trimarchi è stato analizzato ed esposto seguendo lo schema delle interviste ai 7 "ribelli"( 3 donne e 4 uomini) che per usura o per aver avuto un familiare ucciso dalla mafia si sono ribellati all'omertà e alla paura e lottano in trincea quotidianamente contro di essa.
Gli allievi che hanno dato voce ai 7 personaggi sono: Davide Biamonte e Marco Bianco della 4 F, Davide Parentela e Felicia Puccio della 5 A, Chiara Miniaci della 2 F, Lucia Magro e Maria Tarantino del corso per studenti lavoratori. Due studentesse del Liceo Galluppi hanno svolto un'approfondita analisi critica del fenomeno mafioso e delle sue conseguenze sull'economia e sulla società calabrese. Ogni alunno ha dato voce a queste" storie di ordinaria resistenza" con grande originalità ed emozione. Infatti di uomini e donne si tratta, e non di eroi: vogliono essere la regola e non l'eccezione. Si sono trovati a lottare perchè costretti, hanno solo sete di giustizia e verità: alla loro voce ha dato risonanza L’ITG Petrucci proseguendo nella sua azione educativa e culturale: quella dei protagonisti di “Calabria Ribelle” è un'opera concreta, continua, costante, sottile e spesso sconosciuta ai più; che si unisce ad altre, ma sempre troppo poche, grandiose ed incessanti lotte.