Magorno (Pd) aderisce alla manifestazione dei sindacati a Roma
Il deputato del Partito democratico Ernesto Magorno comunica che aderirà e sarà presente alla manifestazione unitaria che le sigle sindacali hanno promosso per domani, martedì 16 aprile a Roma in Piazza Montecitorio, per rivendicare adeguati finanziamenti per gli ammortizzatori in deroga e garantire continuità di reddito a chi è in cassa integrazione o è stato già licenziato. Le risorse per finanziare gli ammortizzatori in deroga stanno per finire. Si tratta di scongiurare un vero e proprio disastro sociale, come hanno rilevato CGIL, CISL e UIL nel documento che annuncia la manifestazione: “La legge di stabilità per il 2013, infatti, ha stanziato risorse palesemente insufficienti. Se non si interviene subito, tra poche settimane in alcune Regioni non sarà più possibile sostenere il reddito di chi ancora ha un lavoro ma opera in un'impresa in crisi, e neppure per chi è già stato licenziato. Si tratta di almeno 350mila-400mila persone che rischiano di restare senza reddito nei prossimi mesi, e in qualche caso si è già arrivati al termine delle prestazioni assicurate dalle risorse fin qui stanziate. Per questo Cgil-Cisl-Uil chiedono al Governo di istituire entro aprile una cabina di crisi presso la Presidenza del Consiglio per condividere l'entità della cifra da stanziare, in modo da sottoporla senza indugio al Parlamento, e chiedono ai gruppi parlamentari presenti nel nuovo Parlamento di sostenere questa giusta richiesta.
Al contempo la cabina di crisi potrà utilmente elaborare previsioni per le risorse necessarie per gli anni prossimi, al fine di evitare il ripetersi dei drammi attuali”. Ernesto Magorno, pertanto, intende sostenere la richiesta unitaria delle sigle sindacali, in modo che il Governo trovi le risorse necessarie, almeno un miliardo di euro, per garantire continuità di reddito a chi è stato già licenziato o è in cassa integrazione. “Occorre evitare – dice Magorno- che esploda quello che i sindacati giustamente definiscono un vero e proprio dramma sociale, che si sommerebbe alla grave crisi economica che stanno vivendo il paese ed i lavoratori con le dirompenti conseguenze che ne potrebbero conseguire”.