Catanzaro, la Uiltec sulla centrale enel del Mercure
La Uiltec calabrese, nata dall’unificazione della Uilcem e della Uilta esprime il suo forte rammarico per le posizioni irresponsabili che continuano a prendere uomini di governo degli enti locali rispetto alla Centrale ENEL del Mercure.
La vicenda che riguarda questa centrale assume sempre più gli aspetti grotteschi di una commedia di basso profilo col grave rischio di veder vanificare l’unica occasione di sviluppo di un vasto territorio.
“Le organizzazioni e gli enti che dovrebbero privilegiare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e, quindi pulita, ne osteggiano l’esercizio e continuano a produrre ricorsi su ricorsi al fine di bloccarne l’esercizio – dichiara il Coordinatore Regionale Gino Campana.
Paradossale è la posizione del Parco del Pollino e del suo presidente Pappaterra.
In riunione ufficiale, davanti a molti sindaci della Comunità del Parco e alle Organizzazioni Sindacali Regionali Confederali e di Categoria, nel mese di novembre scorso, dichiarò che quale che sarà l’esito della Conferenza dei Servizi della regione Calabria, lui e l’Ente che rappresenta, avrebbero accettato il parere ed evitato di continuare a mettere mano alla carta bollata per ricorsi e denunce varie - continua il dirigente della UILTEC.
Ci ritroviamo invece a dover assistere a ricorsi del direttore del Parco ed a ricorsi a firma dello stesso Pappaterra contro il parere positivo espresso dalla conferenza dei servizi.
Abbiamo richiesto unitariamente un incontro direttamente al presidente Pappaterra per chiedergli i motivi di questi atteggiamenti contraddittori, ma dalla sua bocca sono tornate di attualità solo le solite scuse, senza capo ne coda, e nessuna volontà di prendersi le proprie responsabilità.
Recentemente su tanti organi di informazione, ma è anche opinione diffusa di molti italiani, si dice che il Paese va a rotoli ma la politica continua a fare i suoi inutili balletti.
La condizione non è diversa nel nostro territorio.
Il Parco del Pollino e due o tre comuni della valle, sui cinquantasette facenti parte, continuano a farsi male da soli, osteggiando l’unico investimento ormai attivo, che produce oltre duecento posti di lavoro in un’attività “pulita” e non inquinante e rinunciano ai benefit che l’azienda ENEL potrebbe mettere sul piatto.
Noi non conosciamo l’entità di questi benefit, ma siamo convinti che siano di una discreta consistenza.
Il presidente del Parco ed i sindaci che continuano a fare ostruzionismo, avranno la correttezza politica e civile di riferirlo ai propri cittadini ed elettori?”.
Questa l’amara conclusione di Campana.
Ancora possibilista sull’inversione di tendenza di Pappaterra resta il Segretario Generale della UIL Roberto Castagna.
“Voglio sperare che il presidente del Parco abbia valutato bene cosa significa un eventuale blocco dei lavori in quella centrale – sostiene Castagna. Sono convinto che un politico navigato come Pappaterra non voglia rischiare di veder sfumare centinaia di posti di lavoro veri e con questi, anche introiti economici importanti per lo stesso Parco e per i comuni della valle. Introiti che farebbero abbassare le tasse dei cittadini già duramente colpiti da questa crisi che non vede sbocchi. Per altro, è bene precisare, che stiamo parlando di una attività a biomasse di legno vergine e, quindi, pulita perla quale l’azienda riceve anche i benefici governativi ed europei. – conclude il Segretario della UIL”.