Sanità, disagio al Cup di Castrovillari

Cosenza Salute
ospedale di Castrovillari

"A circa due anni di distanza dalle mie proteste per evitare la chiusura dei centri prelievi ematici nei vari paesi del Pollino, si è verificato quello che avrei voluto evitare ai cittadini e agli stessi Operatori del CUP (Centro Unico di Prenotazione) per eccesso di utenza che vi si rivolge". E' quanto sostiene l'assessore alla Sanità presso il Comune di Morano, Maurizio Iazzolino.

"Infatti - continua Iazzolino - proprio a causa delle chiusure dei vari Punti Prelievi territoriali come Morano, Frascineto, Altomonte i cittadini degli stessi si sono dovuti recare presso il laboratorio analisi di Castrovillari, e le file di attesa sono aumentate notevolmente e con le stesse anche le file quotidiane per timbrare le ricette, pagare il ticket e effettuare semplici prenotazioni.

Mi sono recato più volte insieme ai rappresentanti di altri paesi , presso gli uffici del Direttore Generale dell’ASP di Cosenza, per evitare che ciò accadesse, ottenendo, alcune volte il consenso a ripristinare il servizio “solo a parole”. Mi sono prodigato anche ad ottenere l’appoggio degli stessi miei cittadini presentando una petizione per l’annullamento dell’ordinanza di chiusura dei PPE, raccogliendo ben 1200 firme che ho portato io stesso insieme al sindaco Francesco di Leone al Direttore Generale nella persona Scarpelli, il quale ci aveva assicurato che avrebbe rivalutata l’idea di non chiudere i Centri Prelievi Ematici territoriali del Pollino.

Questo non è accaduto i PPE, invece di essere incrementati (avevo appunto suggerito che dai centri prelievi o dai medici di base o dalle farmacie stesse si poteva procedere alle prenotazioni on-line visto che ormai la tecnologia ci permette con un semplice gesto prenotarsi direttamente dalla rete senza creare file agli sportelli ed ore e ore di attesa come avviene ormai in tutta l’Italia “vedi puntata di presa diretta sulla sanità italiana”) sono stati aboliti, favorendo l’arricchimento delle strutture private, infatti la popolazione piuttosto che svegliarsi alle 4 di mattina per prendersi il primo biglietto preferisce pagare e fare meno fila. La mia purtroppo - conclude l'assessore - è stata una battaglia di mesi persa, la voce di uno che grida nel deserto, non ottenendo ciò che avrei voluto, siamo arrivati all’esasperazione alla negazione del diritto della salute. Solo oggi i sindacati si sono accorti del disagio sociale che sta avvenendo, meglio tardi che mai, ma a ragionare con chi si erge a manager senza nessuna conoscenza di quello che è la pianificazione e l’ organizzazione di un servizio è dare solo libero sfogo alle chiacchere senza nessun risultato".