Tentato omicidio nel vibonese, indagato in silenzio
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Fortunato Mesiano, 39 anni, di Calabrò, frazione del comune di Mileto, in provincia di Vibo Valentia, arrestato Venerdì 3 maggio con l'accusa di tentato omicidio aggravato ai danni del pregiudicato di San Giovanni di Mileto, Michele Tavella, di 38 anni, commesso il 30 dicembre 2012 a Mileto. Dinanzi al gip di Monza, Fortunato Mesiano - assistito dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Michelangelo Miceli - ha preferito non rispondere alle domande del magistrato. Mesiano, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Vibo, Gabriella Lupoli, su richiesta del pm Santi Cutroneo, deve rispondere anche dei reati di detenzione e porto illegale di arma da fuoco e spari in luogo pubblico.
L'arrestato è fratello del più noto Francesco Mesiano, quest'ultimo da poco ritornato in libertà dopo aver scontato una condanna definitiva per l'omicidio del piccolo Nicolas Green, il bimbo americano ucciso per errore nel settembre del 1994 sull'A3 in un fallito tentativo di rapina.
Fortunato Mesiano, è stato arrestato dai Carabinieri a Biassolo, in provincia di Monza. Il tentato omicidio risale al 31 dicembre 2012 Luogo della sparatoria, ripresa dalle telecamere di un bar, la piazza principale di Mileto. Poco dopo le 2 di notte Michele Tavella, 38 anni, noto alle Forze dell'ordine, fu bersagliato da colpi d'arma da fuoco - un revolver - all'uscita dei un bar.
Ci sono anche due persone indagate a piede libero e denunciate per favoreggiamento personale nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere Fortunato Mesiano. Si tratta delle due persone che accompagnavano Fortunato Mesiano la notte della sparatoria e che con lui si sono intrattenuti in un bar della piazza principale di Mileto e poi fuori dal locale prima che Mesiano esplodesse cinque colpi d'arma da fuoco all'indirizzo di Tavella. I due denunciati, che non avrebbero fornito ai carabinieri alcun aiuto per l'identificazione dell'autore del tentato omicidio, sono: P.C., 40 anni, di Mileto, e S.A., 28 anni, di Diamante, in provincia di Cosenza. (AGI)