Saracena: rifiuti e sentenza Tar contro Cassano al consiglio
Emergenza rifiuti, se ne discuterà al prossimo consiglio comunale convocato in seduta straordinaria ed urgente per domani, mercoledì 15 alle ore 18. Com’è noto –dichiara il Sindaco Gagliardi - il Comune ha proposto ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’ordinanza emessa dal sindaco di Cassano in virtù della quale il Comune di Saracena da mesi non può più conferire la frazione indifferenziata nella discarica di località La Silva di Cassano allo Ionio.
Il presidente del Tar ha fissato l’udienza per il prossimo 21 giugno e non ha inteso adottare un provvedimento presidenziale urgente per come la situazione d’emergenza richiedeva, ma ha fissato la discussione ad una seduta ordinaria. Tale situazione – aggiunge il Primo Cittadino - comporta che il Comune di Saracena esaurendo a breve la capacità di abbancamento di tale frazione indifferenziata, dovrebbe lasciare i rifiuti per strada e diventare una pattumiera a cielo aperto così come avviene in tutti i comuni della Calabria. Così il potere dello Stato agisce in disprezzo di ogni buona regola di buon governo!
L’Amministrazione Comunale di Saracena non si rassegna a tale destino ed è pronta ad assumere iniziative clamorose per difendere il suo diritto a mantenere in vita il ciclo integrato dei rifiuti che, dal 2008, è stato attivato con risultati lusinghieri, ma grazie anche ad investimenti realizzati nel corso di questi anni. Il consiglio comunale è la sede deputata per programmare le iniziative legali e non, finalizzate ad abbattere il muro di omertà che le varie articolazioni dello Stato operanti sul territorio regionale, al di là delle loro intenzione, di fatto, sostenono e proteggono.
No al pilatismo degli organismi statali! A testimonianza della volontà dell’Amministrazione Comunale di proseguire nelle buone prassi amministrative, nella stessa seduta del Consiglio Comunale, si approverà il progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento della frazione umida mediante il sistema della lombricoltura. Non si può continuare a sperperare risorse pubbliche per continuare a conferire questa frazione in impianti privati. Ribadisco – continua Gagliardi - la denuncia fatta qualche settimana fa nel corso della trasmissione piazza pulita su La7: il vero e più pericoloso latitante in Calabria resta lo Stato!