Tentata rapina e lesioni, sentenza d’appello a Catanzaro
La Corte d'appello di Catanzaro ha parzialmente modificato, per morte di una delle imputate, la sentenza di primo grado a carico di due donne, entrambe rom nate a Cosenza ma residenti nel capoluogo di regione, accusate di tentata rapina e lesioni personali. Si tratta della pronuncia del 30 settembre del 2009, con la quale il tribunale di Catanzaro condannò Loredana Berlingieri, 42 anni, a due anni e mezzo di reclusione, e sua figlia, Eva Passalacqua, 25 anni, a due anni e due mesi (entrambe erano difese dall'avvocato Francesco Severino). I giudici di secondo grado (Talerico, Bravin e Russi), oggi, hanno dichiarato il non doversi procedere per la Berlingieri "per morte del reo", confermando nel resto la prima sentenza come richiesto dal sostituto procuratore generale, Maria Alessandra Ruberto.
Con la prima pronuncia era stato inoltre stabilito il risarcimento dei danni alla parte civile, e cioè la giovane donna che le due avrebbero aggredito per portarle via il telefono cellulare (rappresentata dall'avvocato Giovanni Le Pera). I fatti risalgono al 24 settembre del 2007 quando, secondo il racconto della parte offesa, le imputate la fermarono in viale Isonzo tentando di prenderle il telefonino, ed aggredendola a calci e pugni, finché lei era riuscita a scappare ed aveva chiesto aiuto ad un automobilista di passaggio. Alcuni giorni dopo la denuncia della vittima, le imputate erano state raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per la Berlingieri, ed ai domiciliari per la Passalacqua. (Agi)