Sanità: donna con grave patologia salvata nell’ospedale di Vibo
Una giovane di 42 anni, G.F., residente nell’hinterland vibonese, ha avuto salva la vita grazie al provvidenziale e capace intervento chirurgico dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero “G. Jazzolino” di Vibo Valentia, diretto da Oscar Cervadoro. Nei giorni scorsi, - informa una nota dell'Asp di Vibo Valentia - la paziente, giunta al settimo mese di gravidanza senza alcuna assistenza ginecologica, si presentava al nosocomio vibonese dove dopo un parto prematuro e precipitoso le veniva riscontrata una grave patologia, denominata scientificamente Hellp – Syndrom e che consiste in un grave e progressivo consumo delle piastrine con conseguente emorragia e danno, spesso irreversibile, ad organi come fegato reni e polmoni.
Il quadro clinico veniva ulteriormente aggravato dal fatto che dopo il parto precipitoso, come spesso accade nei parti prematuri, si verificava la mancata espulsione della placenta con sequestro in utero della stessa, motivo per il quale si rendeva necessario e urgente un immediato intervento chirurgico per la sua rimozione anche perché alcune sostanze da essa prodotte durante la gravidanza sono la causa dello scatenarsi della Hellp – Syndrom.
Ad affrontare la delicata situazione è stata l’èquipe di ostetricia e ginecologia, guidata dallo stesso Oscar Cervadoro con la collaborazione di quella di anestesia e rianimazione diretta da Peppino Oppedisano che provvedevano a togliere la donna da questa grave situazione mentre il bambino, appena nato ed in precarie condizioni di salute per la grave prematurità, veniva tempestivamente trasferito all’unità neonatale dell’ospedale di Lamezia Terme. Come detto, per i sanitari il tipo di patologia poteva provocare danni epatici, renali e neurologici che sono stati superati grazie, appunto, al tipo di intervento applicato.
“La paziente ha rischiato tantissimo – dirà, dopo, il primario di ostetricia e ginecologia Oscar Cervadoro – prima di tutto perché ha portato avanti la gestazione sino al settimo mese senza alcun tipo di assistenza ginecologia e poi anche per le conseguenze che il tipo di patologia che si è generata ha comportato e che ha messo a forte rischio la vita della paziente.” La famiglia di G.F. che era giunta in ospedale in condizioni disperate ha molto apprezzato l’intervento dei medici ospedalieri. G.F. è stata dimessa e gode di un buon stato di salute unitamente al bambino ancora ricoverato nell’ospedale lametino.
Non è la prima volta che l’unità operativa di ostetricia e ginecologia salva la vita a mamma e bambino. La capacità professionale del gruppo diretto da Oscar Cervadoro continua ad emergere anche nelle situazioni più disparate. Quest’ultimo caso rappresenta una ennesima iniezione di fiducia per una sanità, quella vibonese, spesso maltrattata e che, invece, merita di essere sostenuta proprio per l’impegno e la qualità delle prestazioni che offre in quasi tutti i settori.