Discarica di Scala Coeli, Rdt: evitare forzature inutili

Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” sulla discarica di Scala Coeli:

"Abbiamo appreso dell'intenzione della ditta proprietaria della presunta discarica di Scala Coeli di approfittare del decreto d'emergenza del Presidente Giuseppe Scopelliti per forzare l'apertura della discarica. Quella del Governatore è una vera e propria porcata con cui si vorrebbe far abbancare rifiuti in discarica senza trattamento, ovvero senza il rispetto delle norme sanitarie e facendo pagare ai cittadini ingenti sanzioni da parte della comunità europea. Si eviti di tentare di superarlo in peggio.

Aldilà di qualche ciarlatano politicante che sparla senza neanche sapere dove si trova Località Pipino, chi conosce la vicenda della “fossa del Nikà” sa benissimo che non ci sono minimamente le condizioni per avviare l'abbancamento: non c'è l'assenso e l'autorizzazione di utilizzo della strada da parte del Sindaco; la strada provinciale di collegamento è ancora chiusa al traffico; ci sono numerosi procedimenti giudiziari aperti, tra cui quello sui lavori abusivi e quello sull'autorizzazione del Dipartimento Ambiente, il quale è viziato da indecenti e gravissime inesattezze; tutti i sindaci del basso ionio cosentino e dell'alto ionio crotonese si sono espressi pubblicamente contro l'utilizzo di quel sito per una discarica di rifiuti speciali eccetera eccetera eccetera.

Inutile dire che a tutti questi dinieghi si aggiunge quello dei comitati territoriali: una nuova discarica è inutile e non farebbe altro che alimentare quel mostro che è il ciclo dei rifiuti attuale, il “sistema di potere non estraneo ad interessi politico-malavitosi” che continua a caratterizzare la nostra regione, servirebbe solo per i profitti di una impresa privata e distruggerebbe ulteriormente l'economia del territorio, chiudendo le possibilità di valorizzazione della splendida valle del Nikà, sito di rilevanza archeologica e naturalistica esattamente come era Bucita, a Rossano, prima che fosse devastata da impianti e discariche.

Per queste ragioni ci appelliamo semplicemente al buon senso: il tempo delle forzature, dei provvedimenti viziati, delle comunità silenti è finito da un pezzo. C'è stato un tempo in cui i proprietari delle discariche, nel più perfetto silenzio della classe politica e delle comunità, hanno accumulato centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici distruggendo i territori. Quel tempo è finito.

Sul nostro territorio non permetteremo nuovi scempi, non permetteremo l'apertura di nuove discariche fino a quando il ciclo di rifiuti regionale sarà una truffa devastante nei confronti dei calabresi, non lo permetteremo di certo a seguito del vergognoso decreto di Scopelliti. Per questo ci appelliamo nei confronti di chi ha intenzione di forzare l'apertura illegittima della discarica: si evitino inutili forzature le quali non faranno altro che alimentare tensioni sociali ed un clima di contrapposizione che non fa altro che agire contro l'intero territorio. Di certo non servirà per aprire la discarica".


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