Legambiente segnala caso di abbandono rifiuti su strade e corsi d’acqua
La presenza dei cassonetti sulle strade disincentiva la raccolta differenziata nei comuni calabresi che hanno avviato la raccolta differenziata "porta a porta" e determina in alcuni cittadini il perpetrare di atti incivili con l’abbandono della spazzatura sul ciglio della strada e in alcuni casi anche sui corsi d’acqua dei fiumi.
È quanto sta accadendo nei territori dei comuni di Petilia Policastro, Maida, Davoli, Soverato e Lamezia Terme. Un fenomeno che Legambiente Calabria teme si possa diffondere in tutta la regione e che i cittadini non possono permettere, poichè – come già osservato e comunicato al Presidente della IV Commissione Consiliare – circa il 77% dei calabresi hanno avviato il sistema “porta a porta”.
Sicuramente su questi fenomeni vi è una parte minoritaria della popolazione che non si mostra sensibile all’avvio della differenziata, preferendo liberarsi della propria spazzatura in quelle località dove la differenziata non è partita, non rendendosi conto di creare una situazione per nulla civile e poco gradevole per chi è residente in quelle zone. L’abbandono dei rifiuti è frutto anche di una non corretta ed efficace azione di sensibilizzazione e di informazione da parte dei Comuni e delle società che gestiscono il servizio. Sarebbe necessario, dunque, verificare la bontà della comunicazione e dell’efficacia dell’azione, attraverso facilitatori che raccolgano i feedback dai cittadini.
A rischio anche il comune di Girifalco dove, come segnalato il mese scorso dal Circolo locale, con il nuovo bando che l’Amministrazione vuole portare avanti, saranno inseriti 30 nuovi cassonetti nelle aree periferiche. “Da tempo ripetiamo - dichiara il presidente del Circolo di Girifalco, Francesca Mendicino - che un efficace sistema di raccolta differenziata porta a porta non può coesistere con la presenza di cassonetti stradali. Girifalco è stato tra i primi comuni a dotarsi di un sistema di raccolta dei rifiuti differenziati di tipo domiciliare, un sistema che ha consentito di non aumentare la Tari, di far lavorare più persone, di non dover ricorrere a nuove discariche e di essere inseriti tra i Comuni Ricicloni nell’edizione regionale 2015 per le attività di riduzione dei rifiuti intraprese nell’anno 2013, e non può consentire che si torni indietro”.
Differenziare i rifiuti deve diventare un atto “naturale” e la soluzione della raccolta domiciliare deve essere obbligatoria e ineluttabile.
“La raccolta differenziata – afferma Filomena Ierardi, componente della segreteria regionale di Legambiente - è l’unica strada da percorrere per un mondo più vivibile. I circoli che operano sul territorio hanno deciso di programmare iniziative di sensibilizzazione attraverso eventi di informazione e sensibilizzazione coinvolgendo cittadini, istituzioni ed associazioni, come già fatto recentemente con “Puliamo il Mondo. Pertanto, per superare i problemi che si sono verificati negli ultimi giorni, chiediamo alle Amministrazioni comunali, che sono partite con la racconta differenziata porta a porta, di rimuovere completamente i cassonetti che sono rimasti sul territorio e concordare con i residenti delle località di montagna o di villeggiatura, modalità di raccolta specifiche per i diversi periodi dell’anno”.
Per quanto riguarda il comportamento incivile ed illegale di alcuni cittadini, Legambiente Calabria chiede che vengano verificate le azioni di comunicazione messe in atto ed avere riscontro della bontà delle scelte fatte intensificando il dialogo con i cittadini e le popolazioni per capire ed andare incontro alle loro esigenze. Legambiente si rende disponibile a collaborare per dare il proprio contributo, ma al tempo stesso chiede che vengano poste in essere attività di controllo e di prevenzione/repressione delle inosservanze nei territori.