Arpacal: conclusa ispezione AIA alla centrale Edison di Altomonte

Cosenza Attualità

Con l’analisi dell’effluente gassoso in uscita dal camino denominato “E1” alto 55 metri, si è conclusa la prima ispezione prevista dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di competenza statale sul territorio della Calabria, effettuata dai tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) presso la centrale termoelettrica Edison di Altomonte.

Ad eseguire i prelievi sono stati i tecnici del Servizio Aria del Dipartimento Arpacal di Cosenza, Domenico Rotella e Franco Macchione, coadiuvati dal tecnico del Servizio Aria del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, Domenico Curcio, sotto la direzione del dr. Clemente Migliorino, dirigente dell’Unità Operativa VIA-VAS-IPPC e referente della convenzione ISPRA- ARPACAL per quanto riguarda i controlli AIA statali.

I tecnici Arpacal hanno effettuato dei prelievi in uscita dal camino E1 per verificare i valori limite di emissione dei seguenti inquinanti: monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOX) e ossigeno (O2). La prima parte dell’ispezione riguardante la verifica delle prescrizioni contenute nel decreto autorizzativo e l’ottemperanza del Piano di Monitoraggio e Controllo, cui il gestore si deve attenere, è stata effettuata nel novembre scorso dal gruppo ispettivo composto sia da tecnici ISPRA e sia da tecnici ARPACAL.

Sulla base dei risultati emersi dalle verifiche e ispezioni effettuate presso la centrale sarà redatta, con il coordinamento del dr. Clemente Migliorino, una relazione sulla conformità dell’impianto che sarà inviata all’ISPRA per le eventuali successive determinazioni da adottare.

L’AIA - provvedimento di autorizzazione per determinate tipologie di impianti industriali che tiene conto delle diverse linee di impatto sull’ambiente dell'attività da autorizzare – si inserisce nella più ampia normativa conosciuta con la terminologia di “Prevenzione e Limitazione Integrate dell'Inquinamento” - traduzione italiana dell'acronimo IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control), noto a livello internazionale come l'acronimo di una delle direttive UE più importanti in materia ambientale, la 96/61/CE poi codificata nella direttiva 2008/1/UE. La disciplina IPPC è stata recepita nell'ordinamento ambientale nazionale con il decreto legislativo n.59 del 2005, che regolamenta l'emanazione, appunto, dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e dei controlli connessi a tale autorizzazione.

Le competenze delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in materia di Prevenzione e Limitazione Integrate dell'inquinamento, derivano infatti dal decreto legislativo n. 59 del 2005, oggi confluito nel Testo Unico Ambientale (parte II del D.lgs.152/06, come modificato dal D.lgs. 128/10, art. 29).

Sugli impianti industriali di competenza statale, quindi, in base alla normativa in vigore, l’ISPRA, avvalendosi delle ARPA, ha infatti il compito di accertare il rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale, la regolarità dei controlli a carico del gestore ed il rispetto, sempre da parte del gestore dell’impianto, degli obblighi di comunicazione. Per quanto riguarda gli impianti di competenza regionale, gli stessi compiti sono assegnati alle ARPA.