L.e.a. Kroton: una via per uscire dal tunnel dei rifiuti

Crotone Attualità

"È comprensibile, nel tentativo di uscire quanto prima dalla situazione di emergenza nel sistema di smaltimento dei rifiuti in Calabria, che si sia aperto un dibattito serrato sull’argomento. Risulta altrettanto evidente, in questi casi, la conflittualità tra posizioni che rappresentano un mosaico di interessi legati alla partita in corso: Se da un lato, chi incarna la responsabilità politica di una soluzione immediata, sembra disponibile a ricorrere a rimedi estremi, pur di smuovere la cancrena di questo stallo, anche autorizzando l'abbancamento dei rifiuti direttamente in discarica senza alcun trattamento, le riprovazioni di natura sanitaria ed ambientale sono immediate per chi orienta il suo agire collettivo verso una particolare sensibilità alle tematiche ambientali, pur non avendo in questo momento valide alternative da proporre; d’altro lato, non si possono non riconoscere le difficoltà dei Comuni, i quali, riscuotono i ruoli con anni di ritardo e solo di rado riescono ad evitare di cumularne di ulteriori, rispetto alle competenze dovute per la raccolta e lo smaltimento, poiché sempre più spesso sono costretti a ricorrere a quelle stesse risorse per colmare altri vuoti lasciati scoperti dall’esiguità dei trasferimenti locali, con più che ovvie irregolarità procedurali". E' quanto scrive in una nota il presidente di Lea Kroton, Natale Carvello.

"Il problema, intanto - scrive ancora Carvello - rimane nella sua interezza. I rischi sanitari ed ambientali sono ormai lungo le nostre strade e con la stagione estiva gli effetti possono essere molto seri. Nel frattempo, però, altrettanta sorpresa sul tema, sorge rispetto all’opportunità, rimasta sinora completamente disattesa, di allargare il campo della discussione, della programmazione, della sperimentazione ad interventi di diverso orientamento, in sintonia con lo spirito originario del riferimento normativo in vigore, il dlgs 5 febbraio 1997, n. 22. Vera e propria legge quadro del settore, emanata in attuazione delle direttive europee sui rifiuti e gli imballaggi, il Decreto, ha assunto nel corso del tempo, a causa dell’intervento di numerosi e successivi provvedimenti, la natura di un sistema normativo complesso e articolato. L’impianto legislativo, tuttavia, ha mantenuto la sua impostazione principale, nella riduzione della produzione di rifiuti, nell’incentivarne il recupero ed il riciclaggio, garantendo un elevato grado di protezione della salute dell'uomo e dell'ambiente. Impostando, quindi, il ragionamento intorno ai concetti di riduzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero di materia prima, la Rete In.F.E.A. (Informazione Formazione Educazione Ambientale) derivante, da un programma del Ministero dell'Ambiente e dal programma regionale Calabria finalizzato a diffondere sul Territorio, strutture di informazione, formazione ed educazione ambientale, ha portato avanti negli anni lo sviluppo di un Sistema Nazionale per l'Informazione e l'Educazione Ambientale, con un coordinamento ampio e flessibile che garantisce l’integrazione fra interventi locali e azioni globali, fra politiche locali e scelte governative, fra l'impegno dei cittadini e quello delle amministrazioni. Ciò, attraverso i Laboratori Territoriali per l'informazione e l'educazione ambientale, i Centri di Esperienza (o Centri di Educazione Ambientale) ed i Centri di coordinamento regionale che operano sul Territorio, scambiando esperienze, organizzando attività comuni, collaborando fra loro e con il mondo della ricerca, della scuola, dell'amministrazione pubblica, per la difesa dell'ambiente. In un simile contesto, nel corso degli anni, si sono maturate diverse esperienze che in alcuni casi agevolano la possibilità di proporre, con cognizione di causa, alcuni accorgimenti rispetto a tematiche di non facile soluzione. È il caso del L.E.A. Kroton - Laboratorio di Educazione Ambientale della Provincia di Crotone – gestito dal Gal Kroton, che nell’ambito del Programma In.F.E.A 2011/2012, sta conducendo, tra le altre, l’Azione 2 - Corso di Formazione e Sensibilizzazione Nel Campo Della Produzione e Utilizzo del Compost di Qualità.

Il compost è il prodotto finale di un processo di trasformazione biologica delle sostanze organiche in fertilizzante naturale molto simile all'humus, utilizzabile per concimare i terreni o i vasi. Per produrre compost a livello domestico si utilizzano i rifiuti organici prodotti in casa o in giardino come scarti di cibo, di frutta e verdura, piante recise, sfalci dei prati, potature. La produzione della massa organica da destinare al compost è pari al 60% dei rifiuti e consente, tra l’altro, di depurare il rifiuto stesso, lasciandovi solo materiale riciclabile per la differenziata. L’applicazione di tale sistema su tutte le fonti di produzione rifiuti (famiglie aziende strutture pubbliche ecc) provocherebbe l’eliminazione totale dei rifiuti.

L’attività di L.E.A. Kroton, quindi, è rivolta alle Scuole ed alle Aziende agricole della Provincia di Crotone. Lo scopo del corso è quello di favorire un migliore trend competitivo per le Aziende, anche attraverso la trasformazione di scarti organici selezionati, mentre per le Scuole si vuole di favorire l’acquisizione di quelle conoscenze, ma soprattutto di quella sensibilità, che per le nuove generazioni possa favorire un rapporto con l’ambiente meno tormentato del nostro.

Il Programma per gli Istituti scolastici, prevede da parte di LEA Kroton, il posizionamento di una compostiera per ciascuna Scuola che aderisce. L’iniziativa, rivolta principalmente alle Scuole dotate di servizio mensa, sta registrando un’entusiastica partecipazione.

Per il L.E.A. Kroton l’attività rappresenta motivo di soddisfazione, anche perché introduce riflessioni che possono tradursi facilmente in azioni concrete di più ampio respiro. Riteniamo, infatti, che simili modelli si possano e si dovrebbero riprodurre per ottenere un più ridotto quantitativo di rifiuti che finisce in discarica, riducendo, quindi, i danni per l’ambiente. I risultati sarebbero validissimi per diversi altri aspetti: Sotto il profilo dei costi, sia per il semplice cittadino che produce rifiuti, sia per le aziende, che oltre a produrre rifiuti acquistano ammendanti; sotto il profilo della qualità delle produzioni agricole realizzate, limitando drasticamente l’utilizzo di sostanze chimiche e per la conseguente possibilità di tenere calmierati i prezzi delle produzioni realizzate, in virtù della riduzione di costi.

Su più ampia scala - conclude la nota - questo semplice meccanismo, assurgerebbe, quindi, ad un ruolo di stimolo di processi socio-economici virtuosi, favorendo un generale miglioramento dell’immagine e della qualità della vita del Territorio, che in termini di Marketing Territoriale agevola anche la definizione di una vocazione turistica non ancora compiuta.

Con costi irrisori per la Pubblica Amministrazione, il nostro piccolo moltiplicatore Keynesiano, di cui di questi tempi più che mai si sente il bisogno, in un solo colpo potrebbe portante una ventata di aria fresca su una moltitudine di problematiche".