Elezioni: sfida Geraci-Torchiaro ballottaggio senza apparentamenti
Nessun apparentamento né su fronte , né sull’altro. Giuseppe Geraci ( 5 liste civiche) e Giovanni Torchiaro (due liste Pd/ Sel-Psi) rimangono a bocce ferme. Niente alleanze sotto il profilo formale. Era nelle cose: l’accordo istituzionalizzato con altre forze politche nella fase di ballottaggio incide poi nella distribuzione dei saggi, e ciò poteva comportare qualche inasprimento in quei candidati al consiglio comunale che si sarebbero visti scalzati per effetto di un eventuale interventuto nuovo accordo. A tal riguardo Giovanni Torchiaro lancia un appello a tutte le forze politche perché ci si ritrovi sui programmi e su una proposta progettuale comune. Non è un “apparentamento” che incide sulla sostanza di un accordo, ma la capacità di condivisione. Il rappresentante del centrosinistra non va oltre in un incontro avuto con la stampa.
Ma da quel che emerge, non esclude l’ipotesi di accordi politici che preveda aperture in sede di formazione di una eventuale giunta nel caso dovesse essere eletto sindaco. Il messaggio, tuttavia, è allargato a tutte le forze politche, all’associazionismo di categoria, alle professioni, alla classe dirigente tutta, al mondo del lavoro, agli elettori di centrodestra che non si riconoscono negli attuali quadri dirigenziali, al momvimentismo civico, insomma a tutta la comunità. Duro il monito : “Il rischio è che la città possa tornare in mano a un centrodestra travestito da civismo una cui parte integrante ha concorso allo scioglimento del consiglio comunale . Una barbarie - tuona Torchiaro- senza precedenti . Sarà- rincara- un’occasione storica in auspica e vuole il cambiamento. Al contrario, si rischia la riedizione di quanto avvenne durante l’esperienza amministrativa del 2011, tra soggetti realmente responsabili e prestanomi”. Il riferimento è allo scioglimento del consiglio comunale avvenuto per condizionamento della mafia.
Qualche frecciata è rivolta proprio al candidato avversario Giuseppe Geraci e alle sue liste “travestite da civismo” ma che celano almeno 24 candidati che hanno contribuito nella misura almeno del 70% alla consistenza elettorale da Geraci maturata”. Si tratta – secondo Torchiaro – “di figure politiche che hanno concorso allo scioglimento del civico consesso”. Torchiaro si rivolge anche ai dissidenti di centrodestra e di centrosinistra, perché si eviti il baratro, attraverso un ritorno al passato, anche in materia giudiziaria. Al di là del duello in atto “Geraci-Torchiaro”, durante il primo turno, si sono registrate presenze discutibili, alcuni con precedenti penali alle spalle, nei pressi dei seggi elettorali. Qualcuno avrebbe svolto finanche la funzione di rappresentante di lista. E’ riapparso, seppure in forma ridotta rispetto al passato, il fenomeno del voto clientare e di scambio, così come sembrano affiorare in taluni casi problemi di eleggibilità e di conflitti d’interesse.