Vibo, convegno Fidapa sulla Dislessia

Vibo Valentia Salute

Dislessia, Distortografia, Disgrafia e Discalculia. Sono disturbi specifici dell’apprendimento di cui soffrono molti bambini in età scolare, ma che spesso vengono scambiati per pigrizia, per mancanza di impegno. Imparare a riconoscere sintomi che evidenziano questi determinati disturbi, ancora poco conosciuti è quindi, fondamentale per evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino che "non impara perché non si impegna" o attribuendo la causa a problemi psicologici. Errori che determinano sofferenze e frustrazioni. Si è parlato di questo nel corso di un convegno organizzato a Vibo Valentia, all’interno dell’aula magna della scuola Don Bosco, organizzato dalla Fidapa, presieduta a livello provinciale da Sandra Genco e dall’Aid, associazione Italiana dislessia, guidata da Maria Scafuro. Un incontro a cui hanno preso parte genitori ed insegnanti oltre ad esperti del settore per imparare a riconoscere e diagnosticare in tempo i disturbi dell’apprendimento aiutando i bambini a superare i diversi ostacoli che si trovano a fronteggiare nella fase di apprendimento.

I problemi di apprendimento, ovviamente incidono in modo negativo con gli esiti scolastici e con le attività quotidiane che richiedono l’abilità di leggere, scrivere e fare calcoli. La prevalenza di tali disturbi nella popolazione in età scolare, secondo la maggior parte degli studi, è tra il 2-5%. Tra le cause sono state principalmente indagati i fattori genetici . I ragazzi affetti da questi disturbi mostrano una grande sofferenza psicologica legata ai vissuti delle loro carenze; tali vissuti possono incidere pesantemente sull’autostima e la motivazione ad apprendere.

Spesso accade che il comportamento dei bambini all’interno del gruppo classe risulti più problematico; il sentirsi incompetenti nell’apprendere può comportare un sentimento di inferiorità nelle interazioni tra pari, che man mano diventano sempre più sporadiche. Dal canto suo se il ragazzo percepisce che le sue difficoltà non gli vengono riconosciute, per proteggersi evita i compiti e/o mette in atto comportamenti disturbanti, con conseguente degenerazione delle relazioni con gli adulti.