Vibo, settimana della Donazione del sangue per gli uomini della Guardia di Finanza
Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanzia il Colonnello Paolo Valle ha fatto visita alla sede dell'AVIS Comunale di Vibo Valentia. Quest'anno l'Avis festeggia il suo 50° anniversario e tante sono le iniziative messe in atto, soprattutto quelle tese al rafforzamento delle relazioni con le istituzioni, le altre associazioni, le forze armate.
Oltre al Presidente Michele Napolitano ed al Responsabile del S.I.T. dell'Azienda Sanitaria i Vincenzo Santamaria ad accogliere il colonnello Valle un gruppo di consiglieri dell'Avis e soprattutto di Donatori della stessa Guardia di Finanza, guidati - in questo percorso di volontariato - dal Maresciallo Vincenzo Vesci.
"Nonostante l'operatività del nostro Reparto - ha detto il Colonnello Valle - quando mi è pervenuta la richiesta di consolidare questo rapporto con l'Avis di Vibo Valentia del resto già avviato negli anni passati - non ho esitato ad accordare la mia disponibilità, soprattutto per la sensibilità mostrata dai miei uomini della componente ordinaria e da quelli in forza al contingente di mare, che – molto spesso – sono riusciti a coinvolgere anche i propri familiari in questa opera di solidarietà ed alto senso civico. Con testimonianze di questo genere, ha aggiunto il colonnello, anche la divisa che indossiamo assume, per la Comunità e noi stessi, un valore diverso fatto di orgoglio ed amore per gli altri. Sono oltre 6.500 i Donatori effettivi della Guardia di Finanza che - a livello Nazionale - aderiscono alle varie Associazioni di Volontariato. Una realtà in crescita che fa onore al nostro Corpo e che a questa, come a simili iniziative, dedica un'apposita area come quella delle Fiamme Gialle per il Sociale".
Anche Napolitano ha sottolineato l'importanza della presenza degli uomini della G. di F. così come degli Allievi Agenti della Polizia di Stato e dei Carabinieri del Gruppo Operativo della Calabria, " proprio per il messaggio di vicinanza e partecipazione attiva ai bisogni di quanti soffrono. Un' esperienza che l'Avis accoglie con entusiasmo e riconoscenza".