Sicurezza sul lavoro, sindacati: “Il decreto del fare va modificato”
Cgil, Cisl e Uil Calabria, con una lettera aperta, chiedono ai parlamentari calabresi "un impegno incisivo, incominciando dalla fase di discussione nelle Commissioni preposte per finire con la votazione in aula per far si che la conversione del Decreto Legge n. 69/2013 cosidetto "Decreto del fare" ,che prevede una strumentale semplificazione della normativa sulla salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, non sia approvato nell'attuale stesura per evitare che diritti e tutele conquistati con anni di lotte dei lavoratori siano ridotti e cancellati. Tale Decreto Legge, infatti, - si legge - con la motivazione di una maggiore semplificazione amministrativa cancella di fatto importanti disposizioni in materia di salute e sicurezza del lavoro che, come hanno giustamente stigmatizzato le segreterie confederali nazionali, premiano i soliti furbetti che negli anni scegliendo la strada del mancato adeguamento alla normativa sono oggi premiati per la loro negligenza. Il D.L. 63/2013 confondendoli per interventi di semplificazione ed alleggerimento burocratico - secondo i sindacati - di fatto prevede modifiche che vanificano una strumentazione di prevenzione , informazione e tutela fondamentali quali: il DUVRI, documento unico di valutazione dei rischi da interferenze nell'ambito degli appalti, le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi per le PMI; il PSC piano di sicurezza e coordinamento ed il POS, piano operativo di sicurezza nel settore dell'edilizia; le comunicazioni alle autorita' giudiziarie in caso di infortuni gravi e l'informazione e la sorveglianza sanitaria per le prestazioni lavorative di breve durata".
"Sono tutti segnali negativi - continuano Cgil, Cisl e Uil - ed in controtendenza rispetto all'affermazione di una civilta' e cultura del lavoro che eviti che continui il massacro di vite umane che si registrano negli anni che purtroppo non diminuiscono; come gli infortuni gravi che hanno anch' essi una alta incidenza e provocano danni permanenti che pesano sui lavoratori, sulle loro famiglie oltre ad avere un costo sociale ed economico enorme che viene scaricato sulla collettivita'. Oltre quindi ad attivare ogni forma di pressione e di lotta si chiede alla deputazione calabrese tutta - concludono i sindacati - un impegno particolare nell'iter dell'approvazione del D.L. 69/2013 per evitare che , specie nella nostra regione, siano barattate condizioni di precarieta' e sicurezza con la mancanza di lavoro".