Confcooperative, la pesca sta attraversando una fase difficile
Gli effetti devastanti dei regolamenti comunitari mediterraneo e controllo sulla pesca calabrese, sono stati al centro della discussione affrontata con l'assessore regionale alla Pesca Michele Trematerra dai rappresentanti dei pescatori giunti a Catanzaro in centinaia da molte marinerie calabresi. Presenti, inoltre, Katia Stancato, Federcoopesca/Confcooperative, alcuni sindaci delle citta' marinare della Calabria, l'on. Nicodemo Oliverio della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Il regolamento mediterraneo dal 1 giugno 2010 rende obbligatorio l'uso di sacchi con maglie armate al quadrato per le reti a strascico che com'e' intuibile limita la quantita' delle catture e impone limiti sulle distanze minime dalla costa per l'esercizio di alcuni mestieri di pesca. Inoltre il regolamento controllo, introduce adempimenti ed attrezzature che richiedono competenze che i pescatori non hanno o che una volta installati comportano spese aggiuntive per la manutenzione, l'assistenza tecnica ed il traffico relativo all'invio delle informazioni, oltre alla licenza a punti che diventa il nuovo strumento di controllo: con la decurtazione dei punti per ogni infrazione, l'ammenda ed il ritiro della stessa licenza. "Abbiamo chiesto all'assessore Trematerra - spiega la Stancato - che nella riunione con il Ministro, che si terra' il 9 giugno, si faccia autorevole portavoce del disagio nel quale la pesca calabrese versa da troppo tempo. In questo delicato momento congiunturale ogni intervento di rappresentanza delle gravi problematiche settoriali e' opportuno ed auspicabile, non da ultimo, quello dell'europarlamentare, gia' assessore regionale all'agricoltura e pesca, Mario Pirillo che, lavorando nelle sedi istituzionali europee e, conoscendo le specificita' della pesca calabrese, un grande contributo potrebbe fornire per avvicinare le legittime esigenze del comparto ittico alle posizioni di una Unione Europea che vorremmo sentire piu' vicina, non come una imposizione di un modello rigido di norme ma piuttosto un quadro di riferimento fondamentale, che deve adattarsi alle mutevoli circostanze biologiche ma anche economiche e sociali delle diverse aree geografiche".