Liberati allocchi curati dal Cras di Rende
Attualmente sono 156 gli animali ricoverati al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Rende gestito dal CIPR, Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci.
Come ogni anno, nei mesi di Giugno e Luglio sono tanti gli animali che vengono ricoverati al CRAS, consegnati prevalentemente dalla Polizia Provinciale, estremamente solerte nel suo compito collaborativo. Infatti, gli uomini del Comandante Colaiacovo, interpretando l’indirizzo politico della Provincia di Cosenza, guidata dal presidente Mario Oliverio, da sempre attenta alle politiche di conservazione della biodiversità, conducono una intensissima azione di recupero e di controllo del territorio in stretta collaborazione con il CIPR. Animali feriti per bracconaggio, per contatto con i fili elettrici, spossati per eventi meteorologici, qualcuno sequestrato perché detenuto illegalmente, molti pulli caduti dal nido. Assioli, allocchi, barbagianni, gheppi, poiane, balestrucci e rondoni, gabbiani, cicogne, taccole e persino gazze e poi ricci e ghiri. Un numero così consistente e variegato, in rapporto alle specie, richiede un impegno dei volontari davvero stancante.
I piccoli devono essere alimentati almeno cinque, sei volte al giorno e bisogna farlo imbeccandoli uno ad uno fino a che non abbiano ingerito la necessaria quantità di alimento. Se poi sono implumi, è indispensabile nutrirli con “pappette” preparate ad hoc e usare pipette e biberon adatti. E’ bene ricordare come nel periodo estivo, con la presenza massiccia dei turisti, notoriamente più sensibili alla tutela della fauna, aumenterà, come dicono i dati del CIPR degli anni passati, il ricovero di animali. Questo comunque incoraggia i volontari del Cipr a proseguire nell’attività pur tra tanti ostacoli e difficoltà. Importante è il sostegno della gente, dei tantissimi che hanno nel Cras di Rende un riferimento serio e costante in grado di assicurare anche nei periodi di vacanza come l’attuale la reperibilità e la disponibilità a dare ricovero ad animali selvatici bisognosi di cure ed assistenza.
Ma oltre alla fase di ricovero della fauna in difficoltà c’è il momento esaltante dei rilasci in natura: negli ultimi giorni tante liberazioni sono programmate nel territorio della provincia, con una qualificata e importante presenza istituzionale, come quella dell’Assessore Provinciale al Patrimonio Faunistico, Caccia e Pesca, Biagio Diana, con il quale è stato predisposto un calendario di liberazioni in diverse località del territorio provinciale. La liberazione degli animali è un momento di grande gioia e soddisfazione per gli operatori del CRAS che si dedicano senza sosta alla cura e alla riabilitazione dei selvatici, un test che saggia la loro capacità di prestar cura ai feriti e che rende conto dell’impegno che profondono nelle loro attività di volontariato al servizio del benessere degli animali. Che sia il volo di una poiana, di un rondone, di un assiolo, di una cicogna o di un balestruccio, il rilascio in natura di un uccello che riconquista la sua libertà è sempre uno spettacolo che incanta ed emoziona.