Il presidente De Filippo sulle difficoltà dell’odontoiatria pubblica
“La più volte solennemente riaffermata attenzione della politica regionale e locale sui problemi dell’odontoiatria pubblica, sta subendo nel corso negli ultimi anni dei durissimi colpi a tutti i livelli”. E’ quanto sostiene Salvatore De Filippo, presidente Albo Odontoiatri Ordine dei Medici Catanzaro.
“In Calabria la L.R. 510/ 2010 che disciplina l’assistenza odontoiatrica pubblica – continua de Filippo - promulgata dalla Giunta Regionale a maggioranza centrosinistra e, prontamente ribadita da quella attuale di centrodestra, ha determinato una limitazione al diritto alla salute odontoiatrica dei cittadini calabresi che, come Commissione Odontoiatri, da istituzione pubblica, abbiamo sentito il dovere di denunciare già da tempo.
Il su citato provvedimento legislativo regionale ha determinato una drastica riduzione di pazienti che possono accedere a cure odontoiatriche presso le strutture pubbliche, in particolare i pazienti con patologia sistemica (allergie, cardiopatie, coagulopatie, ed altra patologia cronica) che, al contrario, avrebbero maggiore necessità di effettuare prestazioni in ambiente protetto, hanno avuto negato tale diritto.
Parrebbe esistere al momento, tuttavia, una disponibilità da parte della Struttura Commissariale per il piano di Rientro Sanitario della Regione a rimodulare questa legge regionale clamorosamente errata”. Purtroppo, in questi giorni, un nuovo triste capitolo si aggiunge alla situazione di degrado dell’assistenza odontoiatrica per i cittadini dall’ASP di Catanzaro che rientra nel quadro che abbiamo cercato su di illustrare.
In occasione del ventilato trasferimento dell’attività ambulatoriale di Distretto, tra cui le prestazioni odontoiatriche, dai locali attualmente utilizzati e siti in via Acri ai nuovi locali dell’Istituto Umberto I, si e’ deciso di chiudere l’ambulatorio di Odontoiatria, disponendo il trasferimento dei Medici Odontoiatri che da circa 20 anni operano in silenzio e senza grandi proclami in questa struttura, ad altre sedi”.
La soppressione di un servizio odontoiatrico fino ad oggi pienamente funzionante (quasi 2000 prestazioni / anno) recherà gravi disagi ai cittadini , rappresentando di fatto un’ulteriore attacco ad un servizio pubblico di delicata e diffusa necessità”. A questo punto – conclude De filippo - è corretto evidenziare che l’unico servizio di salute odontoiatrica della grande parte della popolazione resta l’odontoiatria privata, anch’essa oggetto di ingiusti attacchi che coraggiosamente nonostante il periodo di crisi, continua a farsi carico della tutela della salute orale dei nostri cittadini”.