Federfarma, impignorabilità dei beni Asl «incostituzionale» per la Consulta
"Sono incostituzionali le norme che sottraggono alla pignorabilità i beni delle Asl ubicate nelle Regioni sottoposte a Piano di rientro. Lo ha deciso la Corte costituzionale con una sentenza, la 186/2013, che cancella in un botto solo una lunga catena di provvedimenti (dalla Legge di stabilità per il 2011 fino al decreto Balduzzi dell’autunno scorso) e riapre le porte dei tribunali a tutti i creditori delle Sanità regionali, farmacie comprese". E' quanto scrive Vincenzo Defilippo presidente della Fderfarma di Catanzaro.
"Per la Consulta, in particolare - continua Defilippo - le norme sull’impignorabilità violano l’articolo 111 della Costituzione sul giusto processo, perché alterano «le condizioni di parità tra i litiganti, ponendo la parte pubblica in una posizione di ingiustificato privilegio e incidendo sulla ragionevole durata del processo». Come se non bastasse, «rendendo inefficaci i pignoramenti già eseguiti, la disposizione consente ai debitori di rientrare nella piena disponibilità dei beni sino a quel momento vincolati alla soddisfazione dei creditori», in evidente contrasto con l'articolo 24 della Costituzione. Per i giudici, poi, non regge neanche la motivazione addotta in origine per giustificare il blocco dei pignoramenti: inutile, dice la corte, temere che le azioni ingiuntive possano intaccare l’erogazione dei livelli essenziali di cura del Ssn, perché basta già la legge 67/1993 ad assicurare «l’impignorabilità dei fondi a destinazione vincolata».
Improntati a soddisfazione i commenti che arrivano da Federfarma Catanzaro : «Accogliamo di buon grado la decisione della consulta» afferma il Presidente del Sindacato Regioanle e Provinciale, Vincenzo Defilippo «era da quattro anni che il legislatore reiterava il blocco delle azioni ingiuntive, finalmente si ripara alla stortura e si riporta la Sanità al rispetto delle regole generali del credito».