Commercio di farmaci dopanti: perquisizioni e arresti tra Perugia, Avellino, Napoli e Cosenza
I carabinieri del Nas di Perugia stanno eseguendo 12 perquisizioni e sei arresti (due ai domiciliari e quattro con obbligo di dimora) nel capoluogo umbro e nelle città di Avellino, Napoli e Cosenza. I militari, a conclusione di un’indagine svolta nel contrasto alla distribuzione di farmaci ad azione dopante, avrebbero scoperto un vasto giro di farmaci e di ricette false destinate al mondo dello sport. Secondo gli investigatori sarebbe stato accertata l’esistenza di una presunta associazione a delinquere dedita al traffico illecito di sostanze anabolizzanti pericolose per la salute, acquistate con denaro falso, e alla falsificazione di ricette mediche.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza che si terrà alle 10,30 presso il Comando Provinciale Carabinieri di Perugia.
h 13:04 | Un giro di sostanze dopanti e soldi falsi quello portato alla luce dai carabinieri del Nas di Perugia e illustrato in conferenza stampa dal tenente colonnello Giovanni Capasso, comandante del Nucleo tutela della salute e dal capitano Marco Vetrulli. I militari, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare - 2 arresti domiciliari e 4 obblighi di dimora - emesse dal gip del capoluogo umbro nei confronti di altrettante persone nelle province di Perugia, Napoli, Avellino e Cosenza.
L'indagine denominata "testosterone" ha portato alla luce un'associazione a delinquere dedita al traffico illecito di sostanze anabolizzanti pericolose per la salute, alla falsificazione di ricette mediche nonché alla spendita di denaro falso. Oltre alle misure cautelari, i carabinieri hanno eseguito 12 perquisizioni, di cui 4 a carico di altre persone indagate a piede libero per gli stessi reati e 8 verso i destinatari delle sostanze illecite. Eseguito anche un arresto in flagranza. Tutto è partito dalla segnalazione nel maggio 2012 di una farmacista, che ha riferito di alcune persone che con ricette 'ripetibili' acquistavano medicinali perlopiù a base di testosterone.
Dalle indagini è emersa la rete costituita da umbri, campani e calabresi (operai, rappresentanti e imprenditori edili, alcuni dei quali uomini della sicurezza delle discoteche) che falsificavano ricette e commerciavano i medicinali dopanti (oltre ad alcuni integratori acquistati su internet). Dalle perquisizioni, i carabinieri hanno trovato poi un ingente quantitativo di banconote false da 20, 50 e 100 euro, che il gruppo acquistava in Campania al valore del 30 per cento (30 euro per una banconota da 100 falsa).
I soldi venivano spesi in bar, negozi ma anche per pagare stipendi in nero a operai edili o per acquistare materiali, sempre per l'edilizia. In totale, i carabinieri hanno alla fine sequestrato oltre 12 mila euro falsi (denaro di buona fattura, non semplice da riconoscere) e circa 400 tra capsule e confezioni di farmaci anabolizzanti.