Evasione fiscale, beni per 4 mln sequestrati a imprenditore edile vibonese
Il nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia ha sequestrato beni immobili, mobili, una azienda, conti correnti bancari ed autovetture per un valore di 4 milioni di euro ad un imprenditore vibonese che opera nel settore edile. Nei suoi confronti la Gdf ha applicato - per la prima volta in Calabria - una misura di prevenzione ad un soggetto che, considerato evasore fiscale, è stato qualificato, per la condotta, “socialmente pericoloso”.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa indetta dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo, per le ore 10,30, presso gli Uffici del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Marina.
Si chiama Rosario Lo Bianco, 44 anni, di Vibo Valentia, l'imprenditore del settore edile al quale la Guardia di finanza di Vibo Valentia ha sequestrato beni per 4 milioni di euro in applicazione della legge antimafia che consente l'aggressione dei patrimoni anche nei confronti di soggetti colpiti da misure di prevenzione ma non indagati per reati di mafia. Quello odierno e' il quarto sequestro del genere in Italia che avviene con l'applicazione di tale normativa dopo quelli operati in precedenza a Cremona, Chieti e Salerno.
L'attivita' d'indagine nasce nel 2010 quando la Gdf ha posto l'attenzione sulla "Elle Erre Costruzioni Srl" operante nel settore dell'edilizia nel corso della quale era stata scoperta un'evasione delle imposte sui redditi - 20 milioni di euro di elementi positivi non dichiarati - con conseguente denuncia dei titolari, e ad accertare l'impiego di 108 lavoratori in nero e 28 lavoratori irregolari. Rosario Lo Bianco e' il genero di Carmelo Lo Bianco, 68 anni, detto "Sicarro", boss dell'omonima cosca di Vibo Valentia che sta scontando una condanna definitiva per associazione mafiosa. Ad illustrare i risultati dell'operazione, il comandante provinciale della Guardia di finanza di Vibo, Paolo Valle, il colonnello Michele Di Nunno, il nuovo comandante regionale della Gdf, Gianluigi Miglioli, ed il procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo.