Cirò: manufatti abusivi, fatti stravolti
“Cirò è un paese di storia e cultura, non di ‘ndrangheta! Basta infangare sistematicamente una comunità che, dopo tanti anni ha recuperato faticosamente un’immagine positiva attraverso l’impegno istituzionale e sociale a tutela della legalità, investendo in cultura, sul recupero del patrimonio storico e sulla promozione della migliore identità locale. Respingiamo, quindi, ogni tentativo di mistificazione della realtà, messo in atto troppo spesso con irresponsabilità.
È quanto precisa ed argomenta l’Amministrazione Comunale guidata da Mario Caruso, esprimendo rabbia ed amarezza per lo stravolgimento di una notizia di ordinaria amministrazione, trattata invece, ma senza fondamenti, riscontri e motivi, come l’ennesima inventata notizia di mafia e crimine.
Lo scorso 17 luglio 2013 – fa sapere l’Esecutivo Caruso – è stata protocollata al Comune una nota della Guardia Costiera Ufficio di Cirò Marina, in merito alla costruzione abusiva di n. 16 manufatti tipo capanne in legno. Questi erano ricoperti di tende ombreggianti di colore verde e rami di palme che, al momento del sopralluogo, risultavano non utilizzate. Si è stilata, quindi, un’informativa contro ignoti. Dopo di che il Comune è stato sollecitato con urgenza a disporre un intervento finalizzato alla rimozione delle strutture abusive. A seguito di questa nota, l’Ente, il 18 luglio, contattando le ditte del posto, tentava le normali procedure per provvedere alla demolizione dei manufatti abusivi rimasti ignoti. A seguito di comunicazioni telefoniche anche con i Carabinieri, il giorno 19 luglio, si è provveduto al sopralluogo congiunto con gli stessi, la Capitaneria di Porto, il Comune e la ditta che avrebbe dovuto iniziare le procedure di demolizione.
È, questa e non quella divulgata nei giorni scorsi sui media e sul web, la realtà dei fatti nella loro pura e semplice verità. Tra le altre cose, la stessa Amministrazione Comunale precisa che le baracche, priori in quella zona, sono state definitivamente demolite nel lontano 2001! Si tende in malo modo – ribadisce l’Esecutivo – da una parte a ridimensionare il nostro operato e, dall’altra, a gettare sempre ombre oscure in una comunità che faticosamente dopo tanti anni ha recuperato l’immagine di paese della cultura e delle tradizioni storiche. È veramente maldestro il tentativo di screditare tanta onesta e brava gente che ogni giorno affolla la nostra amata spiaggia Marinella e che malgrado abbiano male interpretato l’ordinanza di divieto di realizzare opere o manufatti sulla spiaggia. Le piccole frescure – continua – sono sempre apparse come un riparo per le famiglie dalla calura per passare l’intera giornata al mare e non per altre finalità o peggio ancora come abitazioni di malavitosi. Dispiace che in questo contesto storico – conclude l’Amministrazione Comunale – si stravolga la realtà a tutti i costi e si mortifichi un’intera comunità. Ma, crediamo che nessuno potrà toglierci il dovere, ma soprattutto la speranza di dire sempre la verità.”