Confartigianato Crotone: quando un lavoro comune a favore delle imprese?
“I dati pubblicati nei giorni scorsi dalla CCIAA di Crotone circa la consistenza delle nostre imprese in provincia lasciano intravedere una situazione positiva, in quanto la stessa Camera colloca e sottolinea la 38° posizione della provincia di Crotone nella graduatoria nazionale, ribadendo il miglioramento del tasso di natalità. L’artigianato invece conferma il trend negativo anche nei numeri. Per quanto ci riguarda, anche questo dato non ha nulla di positivo, anzi conferma una situazione di crisi devastante a cui, purtroppo, tantissimi addetti ai lavori lautamente retribuiti non danno la giusta importanza”. E’ quando afferma in una nota Salvatore Lucà, segretario provinciale di Confartigianato Crotone aggiungendo che “E’ conclamato che il nostro territorio ormai da anni subisce una disoccupazione, specialmente giovanile, inenarrabile con situazioni di vera povertà che stanno deprimendo terribilmente un tessuto socio economico arrivato alla frutta mentre una volta, vivo e vegeto, aveva portato Crotone e il suo hinterland agli onori della cronaca per modelli positivi”.
“Oggi la ‘disperata’ ricerca di un posto di lavoro dipendente – prosegue Lucà - che non c’è porta tantissimi giovani, loro malgrado, ad avviare nuove imprese che nulla hanno a che vedere con la nascita di vere attività strutturate e pronte ad aggredire un mercato globale oggi non certo facile. Per noi che quotidianamente ci confrontiamo col mondo delle piccole imprese, con le loro difficoltà ad andare avanti, ad ottenere credito, a dirimere le tante situazioni incagliate con Equitalia, ad incassare quanto dovuto dalla pubblica amministrazione, con un sistema fiscale complicato ed invadente, comprendiamo benissimo la chiusura di tante aziende e pensiamo di sapere il perché della nascita di altre, certo non dovuto a vere e credibili esigenze imprenditoriali”.
“Si tratta di un dato che – prosegue il segretario - doveva far riflettere profondamente e spingere ad interrogarsi su un futuro che non lascia presagire nulla di positivo se non la costrizione di tanti ad avviarsi al lavoro autonomo con la sola speranza di riuscire a dare un posto di lavoro a se stesso e che, purtroppo, si dà come dato positivo nel silenzio di tanti. Su questo dato che può far erroneamente recepire situazioni positive, dovremmo attivarci tutti per dare quantomeno un modesto supporto alla vera crescita. Purtroppo in un “silenzio assordante” di tanti addetti ai lavori si continua ad assistere a chiusure, fallimenti e perdita di tantissima occupazione dipendente”.
“Un invito lo vogliamo estendere a tutti – continua la nota - iniziando proprio dalla dirigenza della Camera di Commercio, passando agli Enti locali e per arrivare a questa nostra Regione Calabria che ad oggi non ha avviato una sola misura concreta e facilmente accessibile per le PMI. A quando misure semplici ed accessibili a tutti sul credito, tipo la vecchia 949-artigiancassa? A quando una misura sugli investimenti e sull’occupazione, rimodulando i fondi europei, che potrebbe far divenire la nostra Regione terra di investimenti? A quando un’attenzione da parte dei Comuni sugli eccessivi tributi locali e sulle tante situazioni incagliate per tutti quei lavoratori autonomi che potrebbero chiudere le loro attività? Auspichiamo - conclude Lucà - di sentire nei prossimi giorni questi Enti preannunciare vere situazioni positive e non attività istituzionali di annunci e proclami e numeri di cui ne abbiamo veramente le tasche piene!”