Cgil Pollino Sibaritide Tirreno: rafforzare i presidi di legalità
“La Calabria è nelle sabbie mobili, da sola non può farcela ad uscirne. Si avverte un segno di impotenza, una lotta impari che non può essere affidata solamente a quella parte sana del popolo calabrese che pure è presente, ma impaurito e debole. - È quanto afferma in una nota Angelo Sposato Segretario generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno - Le operazioni giudiziarie di queste ultime settimane, molte sul nostro territorio, condotte egregiamente dalla Magistratura e delle forze dell' ordine a cui va il nostro sentito ringraziamento, plauso e sostegno, ci consegnano uno spaccato inquietante, dove la 'ndrangheta non e più solamente infiltrata nella pubblica amministrazione, ma è contigua ad essa ed in alcuni la gestisce direttamente, fa politica e condiziona la vita dell' economia delle popolazioni, decidendo le imprese ed i lavoratori che hanno accesso al lavoro.- Continua la nota - Queste denunce erano alla base della nostra costituzione di parte civile nel processo Santa Tecla. Il Governo nazionale dovrebbe predisporre un piano straordinario di interventi per lo sviluppo ed il lavoro ed un urgente piano straordinario per la messa in sicurezza dei cittadini e delle istituzioni.
Nel Pollino, nella Sibaritide e soprattutto nel Tirreno occorre urgentemente un rafforzamento dei presidi di legalità con l’invio di uomini e mezzi sufficienti per un incisivo controllo del territorio. – Conclude la nota - Così come è opportuno che il Governo, alla luce dell'inquietante scenario che sta emergendo in tutto il contesto territoriale, riveda la posizione sulle scelte di riforma della geografia giudiziaria, a partire dal Tribunale di Rossano e degli altri presidi di legalità.”