Povertà, Villirillo: impegnati anche volontari di ispirazione laica
Riceviamo e pubblichiamo nota di Rosario Villirillo, Presidente dell’Associazione “Marco Polo” Con riferimento all’articolo apparso sugli organi di stampa dal titolo “Contro la nuova povertà un supermercato solidale” che le massime cariche istituzionali della Provincia, il Presidente Zurlo ed il Vice-Presidente vicario del consiglio Martino, hanno incontrato alcuni esponenti del volontariato cattolico per confrontarsi sul problema della povertà, ormai diffuso in larghi strati della popolazione, e che, dalla stessa discussione, è scaturita la proposta di istituire un supermercato solidale per venire incontro alle esigenze dei meno abbienti.
“Sebbene sia lodevole e condivisibile l’iniziativa portata avanti dai rappresentanti istituzionali dell’ente intermedio, non possiamo, però, esimerci dal denunciare che gli stessi hanno inteso privilegiare l’interlocuzione con il solo mondo cattolico, evidentemente disconoscendo che anche le associazioni di volontariato di ispirazione laica sono impegnate, sul territorio, al fianco di quanti si trovano in uno stato di indigenza e di emarginazione sociale. È, perciò, del tutto evidente che le preclusioni e/o esclusioni riservate alle associazioni di volontariato di ispirazione laica non solo ledono il principio di terzietà, che deve invece ispirare e contraddistinguere l’operato delle istituzioni, ma minano la credibilità dello stesso ente intermedio.
Il problema della povertà non è di pertinenza esclusiva di alcuno, non ha colore politico, ma va affrontato con iniziative e con provvedimenti che scaturiscano da una unità di intenti e che siano frutto del coinvolgimento di tutte le associazioni e le entità (enti locali, istituzioni, privati ed altri) che operano nel campo della marginalità sociale. Tutti i soggetti preposti devono sedersi intorno ad un tavolo e collaborare per fornire le risposte più incisive per la soluzione del problema. Non può essere certamente il singolo Assessore o la singola Parrocchia a gestire i diversi e crescenti casi di disagio economico.
Riteniamo, pertanto, utile rimarcare che l’Amministrazione provinciale si cimenta e si trastulla con iniziative di pura e semplice facciata, “specchietto per le allodole”, come incontri con associazioni romane ed altro genere, convegni sugli immigrati e su altre problematiche, etc., non traducendo, però, in fatti ed in interventi concreti, ossia in atti di indirizzo politico-amministrativo, i tanti proclami e le frequenti enunciazioni, tant’è che, allo stato attuale, non ha reso operativa, a proposito, la consulta provinciale per l’immigrazione e l’emigrazione, sebbene la stessa fosse già stata istituita con atto deliberativo (delibera del consiglio provinciale nr. 6 del 28/01/2010) e fossero stati indicati i nominativi dei componenti in quota ai diversi enti aventi il diritto di rappresentanza e partecipazione nella detta consulta.
Al riguardo, vogliamo significare che alla redazione del regolamento per la costituzione ed il funzionamento della suddetta consulta ha contribuito, in parte, anche la nostra associazione, da molti anni impegnata in questo settore. Nella fase di stesura del regolamento, gli stessi funzionari dell’Ente, hanno ritenuto che non è necessario riconoscere alcuna indennità di carica per i componenti della stessa consulta. Forse, è proprio a causa del mancato riconoscimento di un corrispettivo economico ai membri che la consulta non si è mai insediata. A pensar male, a volte ci s’azzecca!
Eppure, la consulta, che è un organo consultivo importante che coinvolge tutti i soggetti (enti pubblici e privati, associazioni non profit) che hanno competenza nel settore dell’immigrazione e dell’emigrazione, è chiamata a promuovere l’integrazione degli stranieri, che risiedono nella provincia,nell’ambito della tutela dei diritti, dell’istruzione, della salute e dell’inserimento nel mondo del lavoro nonché a favorire e creare tutte le condizioni necessarie per la cooperazione, la solidarietà e lo scambio culturale con i paesi dai quali proviene il flusso migratorio verso la nostra realtà, ma anche ad intervenire in favore dei cittadini, originari della provincia di Crotone, che risiedano stabilmente all’estero od in altre regioni italiane o che abbiano fatto ritorno nel loro comune di origine dopo un periodo di permanenza superiore a cinque anni. Il Vice-Presidente Raffaele Martino, come riportato dalla stampa, nel concludere i lavori del suddetto incontro con gli esponenti del volontariato cattolico,ha auspicato che, chi vive nella ricchezza, possa mettere in atto le parole del Vangelo (“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”).
A tal fine, sarebbe opportuno che il buon esempio venisse in primis dal Presidente Zurlo, dal Vice-Presidente Raffaele Martino e da tutti i componenti della giunta e del consiglio provinciale che potrebbero devolvere parte delle loro indennità di carica al fine di costituire un fondo di solidarietà per i meno abbienti. In tal senso, attendiamo, pertanto, un atto di sensibilità e di maturità da parte dell’Amministrazione provinciale!”