Porto di Gioia Tauro: Censore (Pd) chiama RFI alle proprie responsabilità

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“E’ giunto il momento di dire basta. Non possiamo assistere impassibili al tentativo, neppure troppo velato, di svilire la competitività del porto di Gioia Tauro. Già con il Piano Nazionale della Logistica 2011-2020, ossia il Piano che indica le linee della politica portuale italiana, sono state svelate le strategie che continuano a guardare prevalentemente al Nord, abbandonando così il Sud e nello specifico la Calabria; adesso le strategie di Rete Ferroviaria Italiana, peraltro manifestate nel corso del VII Comitato di Sorveglianza Por Calabria – Fers, nonostante le rassicurazioni fornite nelle scorse settimane da Rfi e dalla Giunta regionale, rischiano di compromettere la realizzazione di un “Gateway” integrato al sistema ferroviario nazionale, obiettivo per il quale Rfi si era impegnata firmando, nel settembre 2010, l’Accordo di Programma Quadro per il Polo logistico intermodale del porto, con conseguenze pesantissime non solo per la Piana ma per l’intera Calabria”.

E’ quanto afferma il Deputato del PD Bruno Censore, che aggiunge: “Stando ai dati diffusi da Medcenter Container Terminal emerge, nonostante un trend di continua crescita di movimentazioni all’interno dello scalo, un preoccupante e sotto certi versi anche inaccettabile azzeramento delle operazioni di trasporto ferroviario, con conseguenze facilmente intuibili per uno scalo, come quello di Gioia Tauro, che dovrebbe invece essere e diventare uno snodo fondamentale per il traffico merci italiano. Eppure - prosegue il Parlamentare del PD – l’Accordo di Programma Quadro “Polo logistico Intermodale di Gioia Tauro”, che prevede la realizzazione di un complesso di n. 20 iniziative per un impegno complessivo pari a 493.662.526 euro, puntava al potenziamento del sistema bi-modale ferro/nave, ma gli evidenti ritardi nell’attuazione dell’APQ rischiano di compromettere gli interventi indispensabili per il decollo dell’intera area. Si pensi, infatti, che stando ai dati diffusi al termine del VII Comitato di Sorveglianza Por Calabria-Fers è emerso che, sulla base delle comunicazioni dei soggetti attuatori, l’Apq registra impegni per euro 151.403.032,96 e somme erogate per Euro 92.384.223,85, che corrispondono, rispettivamente, a quote percentuali di avanzamento pari a circa al 33%, per quel che concerne gli impegni, e 20%, per quel che concerne la spesa.

Troppo poco e molti ritardi, dunque, stante il fatto che il programma di stanziamenti, che riguarda le infrastrutture a mare, il nuovo terminal, il polo logistico, i servizi e collegamenti ferroviari, consentirebbe all’area portuale di Gioia Tauro di compiere quel decisivo salto di qualità, che ne farebbe un distretto in grado di attrarre nuovi investimenti e non più quindi, un porto destinato soltanto all’attività di transhipment. Ecco perché - conclude Censore - nei prossimi giorni investirò della questione il Governo, sollecitandolo a far rispettare l’Accordo di Programma Quadro sottoscritto da Rete Ferroviaria Italiana, dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dello Sviluppo Economico e dell’Istruzione Università e Ricerca, dalla Regione Calabria, dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro e dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Reggio Calabria e ad esortare RFI a realizzare i progetti che possano rafforzare la posizione del porto nel bacino del Mediterraneo, preservando così un elemento vitale per la nostra terra”.