Catanzaro, commercio: vendita ai saldi in netto calo
Sconti del 50% e, in alcuni casi, anche del 70; negozi aperti in citta' anche nei giorni cruciali di ferragosto nella speranza di catturare qualche cliente rimasto lontano dalle spiagge assolate: si fa di tutto per incrementare le entrate ma, a pochi giorni dalla chiusura ed in piena stagione balneare, anche a Catanzaro i saldi estivi registrano cifre negative e la media del ribasso, rispetto allo scorso anno, si aggira, secondo le associazioni di categoria, intorno al 20 per cento.
Numeri ancora approssimativi, perche' per avere risultati definitivi occorrera' attendere il mese di settembre, quando gli esercenti potranno tracciare una linea sotto gli incassi della stagione prima di avviare le vendite autunno-inverno, ma sicuramente indicativi della situazione. Il quadro tracciato dal presidente nazionale della Cicas (la Confederazione degli imprenditori, commercianti, artigiani, turismo e servizi, il catanzarese Giorgio Ventura) e da Francesco Viapiana, segretario provinciale di Confesercenti, interpellato dall'Agi, immortala un settore in sofferenza. "Rispetto allo scorso anno - afferma Ventura - registriamo un meno 20 per cento per i saldi estivi in provincia di Catanzaro.
Si tratta di un dato estremamente negativo, figlio delle forti riduzioni delle spese da parte delle famiglie rispetto agli anni precedenti". D'altronde, secondo il responsabile della Cicas, "a causa della crisi economica e con i tempi tristi che limitano le spese delle famiglie anche negli sconti, i clienti si orientano ad effettuare acquisti di valore minimo ovvero di beni indispensabili".
In questo contesto, secondo i dati della Cicas, "la crisi non tocca il food che registra l'unica percentuale positiva". L'analisi effettuata dall'associazione di categoria chiama in causa anche il tessuto economico e sociale: "Le micro e piccole imprese sono schiacciate dalla grande distribuzione con la conseguente chiusura di tanti negozi. I commercianti ed i piccoli operatori economici - ha sottolineato Ventura - utilizzano questi saldi come occasione per soddisfare la clientela, ma anche per dare ossigeno alle attivita' economiche e commerciali".
Per uscire da questa condizione di negativita', che coinvolge non solo la provincia di Catanzaro, ma tutta la regione, la confederazione di categoria guidata da Ventura ha proposte concrete: "Per poter risvegliare l'economia non servono piu' finanziamenti a pioggia ma contributi mirati per l'abbassamento del debito, combattere l'anatocismo, combattere le troppe tasse che ricadono sulle micro e piccole imprese". E nelle singole realta' locali, Catanzaro compresa, la Cicas ha un'ulteriore proposta: "Sarebbe auspicabile che i Comuni, le Camere di commercio ed anche le associazioni di categoria creassero, come noi stiamo facendo gia' in molte realta', i centri commerciali naturali per fare rivivere i centri storici e per evitare la spoliazione verso la grande distribuzione".
Per la Confesercenti occorre attendere ancora qualche giorno per i dati definitivi, ma Viapiana non ha grandi speranze: "Non ho dati ufficiali, ma da operatore di commercio e dalle percezioni che ho di questi giorni, i dati non saranno positivi rispetto allo scorso anno, malgrado i saldi. C'e' una flessione degli acquisti e della propensione al consumo che fa il paio con il calo delle presenze turistiche in tutta questa provincia". Anche Viapiana conferma la crisi piu' buia per il settore dell'abbigliamento, ma evidenzia che non esistono nicchie di mercato che non abbiano "pagato" il prezzo della crisi.
"Anche nel settore alimentare - ha affermato Viapiana - dove di solito non si segnalano grandi problemi, questa volta ci sono condizioni negative, con i consumatori che non vanno oltre all'acquisto di beni e prodotti di assoluta necessita'". E rispetto alla prospettiva il segretario di Confesercenti esprime la sua preoccupazione anche rispetto agli effetti negativi che la situazione economica avra' sul commercio: "A rischio - ha concluso Viapiana - ci sono alcune centinaia di attivita' commerciali che potrebbero chiudere definitivamente in provincia di Catanzaro". (AGI)