Commercio, a Crotone vendite e turismo in netto trend negativo

Crotone Attualità

La crisi non risparmia i commercianti crotonesi. La situazione resta deficitaria, nonostante i saldi e la presenza dei turisti nel capoluogo ed in provincia. La situazione di difficolta', nell'antica capitale industriale della Calabria, e' confermata all'Agi dai rappresentanti delle principali associazioni di categoria. "I nostri operatori segnalano un forte calo dei consumi, una situazione che rispecchia la crisi nazionale con il ceto medio sempre piu' in difficolta' e con minore reddito a disposizione": e' il commento di Alfio Pugliese, presidente della Confcommercio cittadina.

"La flessione dei consumi rispetto agli anni precedenti - spiega - si aggira intorno al 30%. Anche chi potrebbe spendere lo fa sempre di meno perche' e' preoccupato del futuro, su cui regna tanta incertezza - aggiunge Pugliese - C'e' stato anche un forte calo di presenze di turisti nelle strutture alberghiere. Ad agosto andra' un po' meglio rispetto a giugno e luglio, ma sempre peggio rispetto all'anno precedente. Ormai le ferie si sono ridotte ad una settimana, massimo dieci giorni. In questo scenario la clientela sta dimostrando di apprezzare di piu' gli agriturismi".

Luigi Anania, presidente provinciale di Confesercenti, conferma l'analisi sull'andamento del commercio in questi mesi estivi. "Nel mese di luglio - dice - i primi dati disponibili sono negativi. E non andra' molto meglio neanche ad agosto. Le previsioni sulle maggiori presenze turistiche sono concentrati dal 10 al 20. Le ferie ormai si sono ridotte a questa finestra temporale e se non ci sono turisti, non si vende".

Secondo il dirigente della Confesercenti, per rivitalizzare il commercio occorre una politica sinergica che sia basata sulle presenze turistiche: "Lo scenario dei consumi - fa rilevare - e' cambiato, la gente del posto ha sempre meno reddito e quindi spende molto di meno". Per Anania anche la maggiore liberalizzazione del mercato ha aggravato la situazione: "non ci sono i numeri, nella domanda, per soddisfare l'eccessiva offerta". (AGI)