Sanità: commissione inchiesta, dati Calabria inattendibili
"Attenzione particolare" e' stata dedicata alla Calabria durante l'audizione in Commissione di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, presente l'Ispettore Capo dell'Ispettorato Generale per la Spesa Sociale della Ragioneria Generale dello Stato (Igespes), Francesco Massicci. "In riferimento alla situazione finanziaria della sanita' calabrese, si apprende da una nota, e' emersa, ancora una volta, una condizione di disavanzo che si unisce ad una inattendibilita' dei dati. In tali condizioni e' prevedibile che dovranno scattare le normative previste dalla legislazione vigente attraverso una diffida alla regione, cui dovra' prevedibilmente seguire il commissariamento. "I fondi Fas non si danno a copertura del deficit", ha sottolineato Massicci, "le Regioni i fondi devono trovarseli da sole" ha detto, aggiungendo che "in caso di allagamento in un'abitazione non basta asciugare l'acqua in terra, bisogna chiudere il rubinetto". E' certamente grave la situazione la situazione della regione Calabria per la quale si attende di avere verifiche e accertamenti dei dati fin qui forniti ad opera del presidente Scopelliti. In difetto di tali dati sara' inevitabile il commissariamento", ha detto Orlando aggiungendo che sono in calendario per le prossime settimane le audizioni dei nuovi presidenti di Calabria, Lazio, Campania. "Nonostante siano passati due anni dal bilancio del giudizio di parificazione della regione Calabria, continua la nota, permane una situazione di assoluta incertezza confermata dalla magistratura contabile che non e' riuscita ad avere dati utili a capire a quanto ammonti il deficit finanziario della sanita': secondo quanto riferito dalla Corte dei Conti nell'audizione del 27 maggio scorso, ammonterebbero a 1.8 miliardi mentre secondo fonti stampa comunemente diffuse si attestano a 1 miliardi e 30 milioni, con uno scarto di oltre 700 milioni di euro. Criticita' inoltre, continua la nota, permangono le stesse del quadro fornito nel 2008: troppo frequente turn-over, assenza di procedure contabili per l'aggiornamento degli inventari, fortissimi ritardi dei pagamenti nei confronti dei fornitori, ritardi che, secondo quanto confermato ieri da Assobiomedica, sono i maggiori in tutta Italia attestandosi sui 784 giorni".