Rossano, Terra e popolo: “Acqua, fogna e depurazione: un disastro”
"Ci chiediamo per quanto tempo la città di Rossano dovrà sopportare il fatto di non essere dotata dei servizi essenziali di una società civile e moderna. Ci chiediamo, per esempio, come sia possibile che in ogni campagna elettorale negli ultimi trent'anni abbiamo sentito promesse per la risoluzione del problema dell'acqua nelle case, che sistematicamente ogni estate viene tolta al centro storico ed alle contrade senza che una sola di quelle promesse venga mantenuta. Anzi, negli ultimi anni la gestione dell'amministrazione Filareto prima e Antoniotti poi ha peggiorato le cose, dal momento che ormai l'acqua manca saltuariamente persino in pieno centro e non più solo in estate, un fatto indecente che richiede, anche per questo settore, interventi e capacità, e non solo parole su parole". E' quanto sostiene in una nota il movimento "Terra e popolo" di Rossano.
"L'amministrazione comunale - continua la nota - piuttosto di comunicare con giorni di ritardo i sopravvenuti guasti o guai burocratici tentando, come sempre, di scaricare le proprie responsabilità su altri, dovrebbe dire con chiarezza se è in grado di risolvere il problema della rete idrica oppure ammettere esplicitamente la propria incapacità, incapacità certificata quotidianamente dai fatti.
Sulla depurazione, sulla fogna e sull'inquinamento poi prendiamo atto del rinvio della discussione in Consiglio Comunale come l'ennesimo segnale di mancanza di chiarezza che certifica le gravi responsabilità della Giunta Comunale, responsabilità che abbiamo già avuto modo di evidenziare da mesi e che sono state, del resto, certificate dall'operazione Calypso e dal sequestro dei depuratori. Ci stupisce, ad ogni modo, che una parte di questa maggioranza si stupisca di quello che sta accadendo, come se non sapesse qual'è la vera partita che si sta giocando sulla depurazione a Rossano. Ci sforzeremo di chiarire la questione noi.
L'unica cosa che importa a questa classe dirigente - scrive ancora il movimento - è gestire a proprio piacimento e per i propri interessi i 14 milioni di euro di soldi dei cittadini stanziati dalla Regione Calabria per il progetto del fantomatico depuratore consortile. Ribadiamo agli improvvisati esperti di reti e depurazione, tra cui il consigliere Caputo, le questioni sollevate già mesi or sono che non hanno ottenuto risposte: chi ha calcolato i costi della costruzione di una rete per le acque reflue che connetta Thurio, Toscano, i centri storici, e chi li pagherà? Chi pagherà i costi di manutenzione di questa rete e degli impianti di sollevamento? Su quali esperimenti riusciti si è basata la proposta di un impianto pubblico affidato decennalmente a privati, oppure dovremmo chiedere perché si insiste su un modello fallimentare visto quanto accaduto nei rifiuti? Perché non sfruttare - conclude la nota - completare e ammodernare la rete esistente e potenziare o sostituire gli attuali depuratori? In realtà siamo convinti che questo progetto già vecchio di più di un decennio non verrà mai realizzato perché i fondi stanziati non basteranno mai per la messa in opera, ma basteranno di certo per molte altre cose che non risolveranno minimamente il problema della depurazione".
Ed è intollerabile che si discuta ancora sulla rete fognaria, è inaccettabile che questa classe dirigente non abbia ancora provveduto a progettare interventi per completare la rete fognaria sfruttando i fondi della Comunità Europea, è inaccettabile che una parte della fogna finisca direttamente in mare colpendo la salute e l'economia del territorio, è inaccettabile che non si provveda a mettere spalle al muro tutte le amministrazioni comunali dello ionio cosentino che risultano negligenti per lo stesso problema e che alla politica debba sostituirsi la magistratura: questo è lo specchio di una classe dirigente incapace, da azzerare e rinnovare completamente.
A volte gli esponenti della maggioranza comunale ci hanno appellato come “tuttologi”. Considerato il loro operato ed i loro risultati a tutti i livelli negli ultimi vent'anni possiamo affermare con certezza che si tratta di “nientologi”.