Metropolitana leggera, Castagna (Uil): se non cambia il progetto è inutile e dannosa

Cosenza Infrastrutture

“Metropolitana leggera: se non cambia il progetto è inutile e dannosa”. - Ad affermarlo è il Segretario della UIL, Roberto Castagna, che condivide la posizione del Sindaco Occhiuto ed invita ad una seria e responsabile riflessione - Il Segretario della UIL, aveva già espresso un giudizio negativo all'indomani della scelta ma oggi avverte, più che mai, la necessità di intervenire ed invitare i vari livelli istituzionali a ripensare, in tempi rapidissimi, il progetto per correggerlo e renderlo praticabile nell'arco dei tempi richiesti, entro il 2015, dalla Comunità Europea.

Non si tratta di bloccare un finanziamento di 160 milioni di euro quanto utilizzarlo bene e allargare i confini di una struttura che se realizzata può creare una eccezionale rete di mobilità per il sistema universitario quanto per un bacino molto più ampio e collegato anche con il sistema aeroportuale e portuale. Per fare ciò è necessario utilizzare la strada ferrata esistente, riattivando le Stazioni dismesse a nord di Quattromiglia e a sud di Cosenza e costruire una Stazione di scambio intermodale a Settimo di Montalto Uffugo, il tutto raccordato con un sistema di navette capaci di fare da raccordo con una velocissima linea ferroviaria.

Castagna condivide l'ipotesi che vede nella Stazione di Montalto il punto di intersezione con la rete ferroviaria di collegamento del Tirreno riuscendo a trasferire sul sistema ferrato non soltanto il traffico dell'area nord quanto anche quello proveniente dalla costa tirrenica e diretto all'area metropolitana e universitaria. Inoltre, questo Progetto non può non tenere conto della necessità, già peraltro prevista in altri Progetti, di collegarsi al sistema portuale di Gioia Tauro e Corigliano nonché al sistema aeroportuale di Lamezia Terme.

Questa occasione non solo è unica quanto può costituire un passaggio eccezionale da una cultura localistica, che ha caratterizzato la politica di tutti questi anni, ad una cultura più larga che punti a realizzare opere di interesse generale. Infine, il progetto della metropolitana leggera così com’è rappresenterebbe uno sfregio ad un viale che ha unificato Cosenza e Rende e valorizzato un territorio, quello cosentino, che soffriva di una divisione urbanistica interna e della mancanza di una area di grande valorizzazione ambientale.

Il problema, quindi, non è la preoccupazione di perdere il finanziamento quanto quello di utilizzare bene le risorse evitando di fare cose inutili e dannose.”