Brasiliana morta, proseguono le indagini: oggi l’autopsia
E' prevista per oggi l'autopsia sul corpo di Marilia Rodrigues Silva Martins, la 28enne brasiliana trovata morta nell'ufficio dove lavorava a Gambara, in provincia di Brescia. Gli investigatori non scartano per ora alcuna ipotesi e la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio. Ma gli inquirenti attendono i risultati dell'esame autoptico per chiarire le cause della morte della donna, che risultava residente a Reggio Calabria. Il corpo, con ferite sul volto e sulla nuca, e' stato rinvenuto venerdi' sera da un vicino che ha sfondato la porta dell'ufficio, allarmato dal forte odore di gas.
Dai primi rilievi pare che il tubo della caldaia dell'ufficio sia stato trovato svitato e sarebbe stato trovato anche un flacone di acido. Ma i livelli di gas rilevati nella stanza non sembrerebbero sufficienti a provocare un decesso e gli investigatori non escludono si possa trattare di mosse per depistare e far pensare a un suicidio. L'autopsia, infine, servira' anche a chiarire le voci su una possibile gravidanza di Marilia, ieri gli inquirenti hanno sentito il fidanzato, i conoscenti e il datore di lavoro della donna. (AGI)
h 19:16 | Adesso bisogna capire chi è stato. Già, perché dalla Procura di Brescia filtra un dato certo: l'autopsia di stamattina ha decretato che Marilia Rodrigues Silva, la 29enne brasiliana trovata morta venerdì sera a Gambara, in provincia di Brescia, è stata uccisa. E con lei, come si vociferava sin dai primissimi istanti, se ne è andato per sempre il feto che custodiva in grembo. L'autopsia spazza via quella montagna di dubbi che aveva sovrastato le prime ipotesi: e cioè che la giovane brasiliana si fosse tolta la vita.
Lo lasciava pensare quel forte odore di gas che proveniva dall'ufficio della Alpi Aviation do Brasil, la ditta che vende ultraleggeri per la quale Marilia lavorava e che si è trasformato nella sua tomba. Ma quelle ferite alla nuca e alla fronte della donna sono sembrati sin dai primissimi istanti incompatibili con una banale caduta, agli inquirenti coordinati dal Pm Ambrogio Cassiani, che immediatamente avevano aperto un fascicolo per omicidio e ordinato che fosse eseguita l'autopsia; oltre a cominciare ad ascoltare i vicini e colleghi di lavoro.
A iniziare dal proprietario dell'edificio in cui si trovano gli uffici della Alpi Aviation, il primo a intervenire sul posto del delitto, attratto dall'odore di gas. Un'altra traccia che ha fatto pensare sin dai primissimi momenti al delitto, per di più a sfondo passionale, il fatto che il tubo del gas fosse staccato, segno evidente di una messa in scena fin troppo grossolana. Magari sarebbe bastato dare un'occhiata a una sua foto, dicono gli abitanti di Gambara ad alcuni giornali locali, per capire che Marilia era troppo bella e così giovane per decidere di dire, semplicemente e fatalmente, "basta".
A Gambara, dove era arrivata da pochi mesi, la ricordano "con un trolley in mano e un sorriso in volto": i marchi di chi ama la vita. Con le sicurezze arrivate dall'autopsia adesso tocca fare i conti con le incertezze legate al dover dare un nome all'omicida: una vicina, ha riportato il Giornale di Brescia, ritiene di aver visto un'auto parcheggiata più a lungo del solito vicino all'ufficio nell'orario in cui si sarebbe consumato il delitto. Era "l'auto del fidanzato", aggiunge la testimone. (AGI)