Riflessione del coordinamento regionale dei Verdi Ecologisti e Civici
"Quello che resta della Sinistra in Calabria non solo è proiettata a guardare, passivamente, gli eventi politico-istituzionali, ma l’aspetto più disarmante è l’assenza di un Progetto, di un’idea innovativa,per concorrere a far fare un salto di qualità ad una Regione del Sud che continua a segnare il passo. Stando così le cose, difficilmente potrà accadere che la Sinistra possa essere investita, dal consenso popolare, ad occupare un ruolo di responsabilità e di guida del principale Ente locale regionale". E' quanto scrivono in una nota i Verdi Ecologisti e Civici della Calabria.
“Il Governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti - continua la nota - sostiene, da tempo e con presunzione, che la Sinistra non governerà per i prossimi 15 anni. Come si fa a confutare quest’affermazione – questo è il pensiero di Aurelio Morrone, Commissario dei Verdi Ecologisti-Civici della Calabria - poiché proprio da Sinistra non s’intravede nemmeno una parvenza di organizzazione politica – programmatica, in grado di contrastare le Destre e,soprattutto, di rappresentare un’autentica alternativa di Governo.
Se non ci sarà una sterzata, nel modo di concepire la Politica e nei contenuti del…fare politica,si rischia, come già accaduto nella precedente competizione elettorale, di fare una semplice ed inutile comparsa, lasciando all’attuale maggioranza di stravincere, nonostante l’accentuarsi dei problemi dei calabresi e della Calabria.
Come Verdi Ecologisti e Civici della Calabria – prosegue,ancora, Aurelio Morrone – siamo fermamente convinti che occorre uscire, al più presto, dal pesante stallo dell’inerzia politica per evitare il concreto rischio di ri-consegnare la Regione alla Destra. Una formazione politica – rileva Aurelio Morrone - che perde dappertutto tranne che in Calabria.Ciò avviene non per capacità di chi governa l’Istituto regionale, ma soprattutto per i cronici ritardi delle opposizioni di mettere in campo un Progetto di alternativa politica-gestionale, innovativa, capace di aggredire sia il riverbero dei problemi sul tappeto,sia di fare fronte alle esigenze di ammodernamento istituzionale.
Facciamo una breve analisi della situazione calabrese. Per primo registriamo il fallimento dell’esperienza di governo, almeno stando ai fatti che si registrano quotidianamente nei principali settori d’interesse primario per il cittadino: per esempio la questione sanitaria, dove non passa giorno che accadono delle discrepanze inaccettabili; nei trasporti, sia quelli di lunga percorrenza, dove ormai la Calabria è tagliata fuori dai circuiti nazionali, sia quelli locali già collassati da tempo.
E ancora, tra le priorità, la questione ambientale, che tarda a essere inserita come priorità dell’agenda politica, ritenendolo spesso un ostacolo allo sviluppo; la questione occupazionale e quella della illegalità e cosi via, non hanno trovato nessun giovamento da questo governo regionale. Nonostante ci sia una situazione di difficoltà, che appare insormontabile,- analizza Aurelio Morrone - è ancora possibile portare questa nostra Terra di Calabria a livelli accettabili di vivibilità.
Siamo consapevoli che per rendere fattibile questa possibilità è necessario che la Politica sia restituita alle proprie nobili funzioni. Solo così possiamo avere la speranza che alcuni problemi (non tutti per carità) possano essere risolti.
Non intendiamo ripercorrere strade già battute. La protesta tout-court e l’azzeramento assoluto del personale politico da soli non bastano. Alla Sinistra calabrese occorre un’idea di nuova Regione che parta da una nuova legge elettorale che lega l’eletto al territorio e agli elettori: ad esempio una legge elettorale a collegi.
Una Sinistra di Governo che si faccia promotrice di un riordino istituzionale proprio della Regione,promuovendo le fusioni dei comuni, riducendone drasticamente il numero, con l’individuazione di macro-aree urbane. Un’Entità istituzionale che si spogli della gestione dei fondi e si occupi solo della programmazione e controllo e,soprattutto, degli aspetti normativi.
Una Regione che dimezzi le indennità dei consiglieri e introduca un limite ai mandati elettorali, che punti solo e soprattutto su un novo Progresso Ecologico, l’unico modello che può far uscire la nostra Regione dalla condizione di arretratezza storica. Queste – pone l’accento Aurelio Morrone - sono alcune cose che sono opportuno fare per distinguersi dalle Destre, dalle proteste, per ridare dignità a un popolo di sinistra, deluso e smarrito, che non si riconosce più in una classe dirigente a dir poco fallimentare.
Da ultimo. Come Verdi Ecologisti e Civici della Calabria – conclude Aurelio Morrone - chiediamo alle altre forze politiche di organizzare, nel breve periodo, un’alternativa credibile e non aspettare gli ultimi attimi per poter convincere i cittadini della bontà di una Proposta di governo.
Se ciò non avverrà a breve, i Verdi Ecologisti e Civici sono, fin da adesso, pronti e disponibili a indicare un proprio candidato alla Presidenza della Regione Calabria,con un autonomo Programma".