Miss Italia: Cosenza, un minuto silenzio contro femminicidio
Per iniziativa del leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dal concorso Miss Italia è partito un messaggio contro la violenza sulle donne e per ricordare l'ultima vittima della brutalità di uomini-mostri, la giovane badante ucraina, Tatiana, uccisa e bruciata una settimana fa, a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria. All'inizio della finale regionale calabrese di Miss Italia, che si è svolta, ieri sera al Teatro Rendano di Cosenza, tutte le 50 ragazze finaliste e il numeroso pubblico presente hanno osservato un minuto di silenzio "per ricordare la povera sfortunata giovane ucraina e tutte le vittime della barbarie e ferocia di assassini crudeli".
All'inizio della manifestazione, invitato dal responsabile regionale di Miss Italia Calabria e presentatore della serata finale, Dante Zardi, sul palco è salito Corbelli, che ha spiegato i motivi di questa iniziativa del Movimento Diritti Civili e ha quindi chiesto alle ragazze, a Zardi, all'altra presentatrice, Larissa Volpentesta, e al pubblico che affollava il Teatro Rendano un minuto di raccoglimento "per, ha detto, mandare dalla civilissima città di Cosenza e dalla Calabria, in un contesto particolare e significativo, quello che esalta e premia oltre alla bellezza, la forza, il carattere delle ragazze e delle donne, qual è il concorso Miss Italia, un segnale forte contro la violenza alle donne e per ricordare l'ultima vittima di questa ferocia di uomini mostri, la giovane ucraina, Tatiana.
"Le donne vanno rispettate, amate, aiutate", ha aggiunto Corbelli nel suo breve intervento, che è stato salutato da un caloroso applauso delle ragazze finaliste, tutte schierate sul palco, e del pubblico presente. Il leader di Diritti Civili ha ringraziato Dante Zardi e Miss Italia per aver accolto il suo appello, "perché - ha detto - Miss Italia, questo popolare concorso, è stato e deve continuare ad essere attento al sociale. Quindici anni dopo sono ritornato a Miss Italia - ha scritto oggi Corbelli, nella nota, per difendere ancora una volta le donne. Nel luglio del 1998 - l'ho fatto per difendere un'altra donna vittima della violenza di uomini crudeli, l'imprenditrice milanese Alessandra Sgarella, che era in mano ai rapitori da oltre sette mesi.
Allora sono salito sul palco e ho consegnato una foto della Sgarella a tutte le 25 finaliste della serata finale calabrese di Miss Italia che si volgeva nella piazza Matteotti di Rende, di fronte a 5000 persone, e ho fatto chiedere la liberazione dell'imprenditrice sequestrata, che veniva poi rilasciata 40 giorni dopo. Purtroppo la Sgarella esattamente proprio due anni fa, nel settembre del 2011, è scomparsa. Ieri sera è come se avessimo ricordato anche lei, il suo sacrificio". Corbelli ha anche annunciato, nel suo intervento sul palco del Rendano, che si adopererà, anche economicamente, come ha fatto in passato per altri casi di immigrati deceduti, per far rientrare la salma di Tatiana nel suo paese. (AGI)