No al carbone, Tripodi (PdCi): cantone svizzero traccia strada maestra

Calabria Politica

“Esprimo il più vivo apprezzamento per il bellissimo risultato del referendum “Per un’energia pulita senza Carbone”, svoltosi nei giorni scorsi nel Cantone svizzero dei Grigioni. – Lo scrive in una nota stampa il segretario regionale del PdCI, Michelangelo Tripodi - I cittadini Grigionesi hanno pronunciato un forte NO al carbone e con il loro voto hanno intimato un chiaro stop alla centrale a carbone che SEI-Repower vogliono realizzare a tutti i costi a Saline Joniche.

La scelta compiuta dai cittadini del Cantone dei Grigioni che hanno decretato la vittoria del SI al referendum “Per un’energia pulita senza Carbone” significa concretamente che Repower, società con maggioranza di capitale pubblico e a sua volta azionista principale del gruppo SEI, non potrà più investire nella centrale a carbone di Saline Joniche.

L’augurio è, dunque, che con questo referendum si possa scrivere la parola fine ad una vicenda in cui gli interessi del nostro territorio sono stati pesantemente sacrificati e calpestati sull’altare di un tentativo vergognoso di aggressione dei suoi diritti e valori fondamentali.

Dalla Svizzera ci arriva un segnale straordinario che dobbiamo saper cogliere. Lo schiaffo severo e senza appello che i cittadini Grigionesi hanno sferrato al management di Repower e di SEI rappresenta uno scatto di dignità di cui non possiamo che rallegrarci perché salute, ambiente ed energia pulita non sono trattabili e non possono essere subordinati agli interessi rapaci di chi vuole saccheggiare il territorio.

A questo punto, dopo il clamoroso fallimento del nefasto disegno carbonifero perseguito con pervicacia e prepotenza in tutti questi anni e dopo la massiccia sfiducia popolare emersa dal voto del referendum, i dirigenti di SEI e di Repower dovrebbero trarre le logiche e dovute conseguenze, rispettando la volontà popolare e facendo l’unica cosa giusta che dalla Svizzera alla Calabria in tanti stanno attendendo e cioè dimettersi dai loro incarichi nelle due società che adesso occupano abusivamente dopo essere stati sfiduciati dal loro azionista di maggioranza e cioè dal popolo del Cantone dei Grigioni”.