Danneggiamento e resistenza a P.U., confermata condanna in appello
La Corte d'appello di Catanzaro ha confermato oggi la condanna inflitta in primo grado a Davide Monti, 32 anni, di Cerva (Catanzaro), noto alle cronache locali per una serie di arresti collezionati in pochi giorni e tutti con l'accusa di evasione. La condanna a due mesi di reclusione confermata oggi, però, riguardava accuse di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, rimediate a settembre del 2009 poiché quando i carabinieri si erano recati da lui per un controllo aveva lanciato contro di loro una serie di oggetti, tra cui una bottiglia di vetro che aveva preso in pieno l'auto dei militari.
Due giorni dopo il giovane era comparso per il giudizio direttissimo in tribunale, a Catanzaro, dove si era agitato ancor di più, coprendo di insulti il giudice e tutti gli altri presenti in aula, e avvertendo che se l'avessero mandato ai domiciliari sarebbe scappato. Il giudice convalidò l'arresto mandando il 28enne proprio agli arresti a casa, e lui, come promesso, la stessa sera uscì. I carabinieri lo avevano intercettato ed inseguito, per poi arrestarlo per evasione. L'indomani, tornato in tribunale per un nuovo rito direttissimo, a Monti erano stati ripristinati i domiciliari, con suo grande disappunto, e con il nuovo impegno di scappare al più presto. Anzi, prestissimo.
Così, due sere dopo il giovane era stato sorpreso ancora fuori casa ed era finito in manette per l'ennesima volta, ma alla fine, andando incontro alle sue stesse istanze, il giudice monocratico aveva disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Il 14 dicembre del 2009, poi, per Monti si conclusero, con due condanne a due mesi di reclusione ciascuna, due processi per direttissima, una per la resistenza e il danneggiamento, e l'altro per una delle varie accuse di evasione. (AGI)