Sindacati: vertenza per la disdetta del CCNL da parte di ABI, proclamato sciopero
Oggi presso il Grand Hotel Lamezia tutti i quadri sindacali calabresi della Dircredito – Fabi – Fiba – Fisac – Sinfub – Ugl – Uilca si sono dati appuntamento per confrontarsi e programmare le attività in risposta alla disdetta unilaterale del CCNL da parte dell’ABI, avvenuta in data 16/09, con espressa volontà di non prorogarlo oltre la scadenza del 30 giugno 2014In risposta a tale “provocatoria” iniziativa dell’ABI, le Segreterie Nazionali dei Sindacati hanno già proclamato lo sciopero nazionale per l’intera giornata di giovedì 31 ottobre 2013, oltre a manifestazioni di protesta che si terranno nelle principali città italiane. Tale giornata di mobilitazione sarà preceduta dalle assemblee dei lavoratori che si svolgeranno, sui luoghi di lavoro, da domani fino al 30 ottobre.
“Il dibattito è stato intenso ed appassionato e dai tanti interventi è emerso, oltre l’unanime consenso allo sciopero generale, grande sgomento e rabbia per un’azione datoriale che non tiene conto dei molti anni di responsabile dialogo che ha portato nel settore alla sottoscrizione di numerosi accordi, tesi alla salvaguardia dei lavoratori e che hanno consentito una profonda ristrutturazione delle aziende di credito senza pagare costi sociali insostenibili. . - Si legge in una nota di Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl, Uil Calabria - Tutti il quadro dirigente si è detto unitariamente disponibile ad attivare azioni che vanno oltre lo sciopero, utili a far ritornare sui propri passi la controparte, tra le quali da subito il blocco delle relazioni sindacali in tutti i Gruppi.
Le problematiche di redditività denunciate dalla banche sono frutto di una cattiva gestione degli istituti di credito imputabile solo ad un management strapagato (+ 37% delle retribuzioni dei top manager nell’ultimo anno) e non di certo ai Lavoratori che tale azione dell’ABI volge a colpire. – Continua la nota - Il 31 ottobre sarà il momento per dimostrare ai banchieri che i Lavoratori sono stanchi di pagare per colpe non loro e farebbe bene chi ha potere decisionale a ritirare tale attacco al CCNL e chiedere in maniera responsabile l’apertura di un tavolo di confronto volto a trovare soluzioni gestionali in risposta alla crisi, accantonando atteggiamenti arroganti diretti ad inasprire i rapporti con i Lavoratori, unico vero patrimonio da salvaguardare. – Conclude la nota - Chi governa le banche deve avere idee nuove, non può pensare di risolvere sempre tutto concentrandosi su una acritica riduzione del costo del lavoro, penalizzando così solamente chi invece contribuisce con il proprio quotidiano lavoro a mandare avanti le aziende. I lavoratori sono pronti a far valere le proprie ragioni.”