Morano: consegnato alla collettività il nuovo cimitero

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Il 2 novembre scorso, giorno della commemorazione dei defunti, è stato consegnato alla collettività moranese il nuovo cimitero. L’opera, costata circa trecentomila euro, fortemente voluta dall’amministrazione comunale e seguita in ogni sua fase, con passione e impegno dall’assessore alla Sanità, Maurizio Iazzolino, aumenta notevolmente la capacità tumulativa dell’area sepolcrale e risolve radicalmente l’annosa problematica relativa alla carenza di urne tombali.

Centoventi i loculi realizzati. Ma considerando la possibilità di trasferimenti nelle future colombaie e la conseguente disponibilità di posti che si libereranno nel vecchio camposanto, nonché le costruende cappelle gentilizie, il totale delle sepolture supererà abbondantemente le quattrocento unità. Ne deriva un’autonomia di oltre dieci anni. Che può ulteriormente aumentare, rimodulando l’antico cimitero. Il sito è servito da un ampio parcheggio, raggiungibile da via Cappuccini e via Calcinaia, con annessi servizi adiacenti, ed è collegato alla struttura preesistente mediante comodi accessi a gradinata.

«Abbiamo pensato al nostro cimitero – afferma l’assessore Iazzolino – non come a un luogo costellato di edifici monumentali. Bensì come a una grande area verde, dove i cittadini possono sentirsi più vicini ai loro cari e manifestare i propri sentimenti senza sentirsi prigionieri di opprimenti mausolei. Il nostro operare ribalta perciò completamente l’idea di chi ci ha preceduto. Sappiamo bene che tanto lavoro resta ancora da fare e che la memoria dei trapassati si tutela in primis nei nostri cuori. E tuttavia, in qualche modo, è pur sempre il luogo della loro dimora definitiva ad ispirare sentimenti e a richiamare ricordi. A noi, dunque, renderla il più decorosa possibile.

Per quanto ci riguarda, siamo assolutamente sereni e soddisfatti di quanto abbiamo realizzato. E di come lo abbiamo portato a compimento. Le iniziative adottate rispondono, oltre che a stringenti requisiti tecnici, anche a specifiche esigenze antropologiche. E creano, a nostro avviso, i presupposti per continuare a sperimentare sentimenti e legami che il tempo non deve e non può cancellare. Un pensiero di gratitudine vogliamo rivolgerlo ancora una volta alla famiglia Santagada, per aver voluto restaurare a proprie spese la cappella centrale, restituendole dignità e calore.

A fine legislatura, la nostra speranza è che si prosegua sulla strada tracciata da questa amministrazione, affinché il cimitero, luogo di dolore per antonomasia, possa supportare nei momenti di pianto e omaggiare convenientemente i concittadini deceduti».