Sanità: centro salute mentale, sindaco Lamezia scrive a dg Asp
Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha scritto nei giorni scorsi al direttore generale dell'Asp, Gerardo Mancuso, per sottoporgli la questione della riduzione dell'orario di attività del Centro di Salute Mentale, anche a nome dei numerosi utenti e dei loro familiari che in questi giorni hanno voluto incontrarlo per porre alla sua attenzione la loro dolorosa protesta. "Tale riduzione - si legge nella lettera - fa seguito alle condizioni di carenza del personale e ancora più grave carenza della struttura, sia nel numero dei locali che per quanto riguarda la sicurezza, più volte rappresentate dagli stessi operatori sanitari e paramedici.
Non voglio sostituirmi a chi ha le conoscenze tecniche e professionali per ricordare quali debbano essere i parametri strutturali e funzionali di un Centro di salute mentale. Quello di Lamezia serve un bacino di utenza di 106.000 abitanti di cui la città è parte di gran lunga più rilevante. Non voglio neppure richiamarla alla particolarità dei bisogni assistenziali degli utenti del centro, ossia persone affette da disagio e/o disturbo mentale, come previsto dai numerosi progetti-obiettivo per la tutela della salute mentale che si sono succeduti nel tempo, dopo che con la "Legge Basaglia" si sanciva la fine di una assistenza basata sulla reclusione e discriminazione e si affermava il diritto per questi malati, prima di tutto persone, alla cura e al diritto di cittadinanza. Vorrei, però, con chiarezza invitarla a mettere in atto tutto quanto è nelle sue competenze e possibilità per ripristinare al più presto possibile la piena funzionalità del Centro".
"Occorre infatti garantire - scrive ancora Speranza - come per gli altri territori dell'azienda, la continuità assistenziale, i percorsi d'integrazione socio-assistenziale (per esempio "Assistenza Domiciliare per Persone con Disabilità e salute Mentale" Accordo Distretto Socio Sanitario del Lametino ed Asp Catanzaro) e finalmente l'apertura di un Centro Diurno con attività strutturate, impossibile sino ad ora nei fatiscenti locali del Distretto ex Saub. Il Centro Diurno deve garantire ai pazienti percorsi riabilitativi di cura (laboratori) sino ad ora precari, e alle famiglie quell'aiuto alla difficile gestione della persona con disturbo mentale, senza dilanianti allontanamenti dai luoghi di vita e di affetti con il forzato ricorso alla residenzialità di cui sappiamo bene l'alto costo, sia per l'azienda sanitaria che per la comunità tutta.
Voglio sottolineare infine la dignità e l'impegno di tutti gli operatori del Centro di Salute mentale che in questi anni con grande fatica, per la pochezza e precarietà dei luoghi e delle risorse (vedi la carenza di tecnici della riabilitazione psichiatrica, amministrativi, infermieri e medici), hanno dato risposte supplendo molte competenze e rimanendo ultimamente esposti, come più volte denunciato dalla Responsabile, ad atti di violenza e minacce gravi per mancanza di qualsivoglia forma di sicurezza del luogo di lavoro e della struttura ospitante priva di portierato e di adeguata vigilanza. Mi auguro che le sollecitazioni e la riflessione proposta con questa lettera - scrive infine il sindaco di Lamezia Terme - possa essere utile al raggiungimento di un grande obiettivo: rispondere al bisogno di salute mentale presente nel nostro territorio". (AGI)