Crotone. Rinnovo consiglio CCIAA, Lucà: di chi le responsabilità?
“La segreteria provinciale di Confartigianato Crotone, vuole manifestare la grande amarezza verso chi, molto celatamente e con estrema irresponsabilità da dietro le quinte, ha operato e continua ad operare a discapito della parte migliore dell’ Associazionismo locale. - È quanto scrive in una nota stampa Salvatore Lucà, della Segreteria Provinciale di Crotone di Confartigianato - È senza falsa modestia e con orgoglio che sosteniamo di appartenere alla compagine migliore di questo sistema, di fatto siamo stati i primi ad essere lesi da quell’alterazione numerica illegittima, prodotta in fase di rinnovo del Consiglio della CCIAA, con abbattimenti di quote associative e quant’altro.
La Confartigianato di Crotone - continua Lucà - con orgoglio può dichiarare, senza ombra di smentita alcuna, che è la prima organizzazione datoriale della provincia. È pur vero però che i misfatti peggiori si consumano quasi sempre all’interno della famiglia! Di fatto, la CNA provinciale e non solo, ha pensato bene di potere giocare d’azzardo, diminuendo in modo esponenziale le quote associative e presentando numeri non veritieri, forse puntando su garanzie di immunità da parte dell’attuale Presidente della CCIAA, in quanto lo stesso è anche dirigente della CNA.
Infatti - si legge ancora nel comunicato - perché in seno all’ultimo dibattito sulla spinosa vicenda del rinnovo del Consiglio della CCIAA, tenutosi il 13/11/2013 presso lo stesso Ente, il Presidente Pro-Tempore Vincenzo Pepparelli ha affermato che quei numeri non sono all’oggetto del ricorso al TAR, quando invece così non è? Perché ha convocato il Consiglio Camerale aperto ( forse il primo nella storia della Camera) e non avvisato gli organi di stampa e tutte le Associazioni interessate? Perché è stato sciolto l’apparentamento con la locale Confcommercio? Evidentemente si vuole negare spudoratamente le tante incongruenze ed inesattezze registrate!
Per chi lo avesse dimenticato, e gli addetti ai lavori lo sanno benissimo, ci teniamo a sottolineare che probabilmente i soli operatori interni alla nostra struttura: dipendenti, coordinatori, dirigenti, collaboratori, che quotidianamente e con professionalità curano gli interessi delle imprese rappresentate equivalgono da soli al numero di associati reali di qualche associazione che al momento con questi deprecabili marchingegni ha ottenuto momentaneamente consiglieri più di Confartigianato.
Quindi ci domandiamo, al di la delle sollecitazioni e dei ricorsi al TAR, di fronte a tali note evidenze come si è potuto far finta di niente? È logico per noi pensare che, anche se in maniera invisibile nella cabina di Regia, è lo stesso Pepparelli che sta dirigendo, comunque in modo maldestro, i movimenti della CCIAA di Kr?
Confartigianato - conclude Lucà - se non si arriva da subito ad un nuovo e regolare procedimento di rinnovo non parteciperà più a nessuna attività camerale ove sia presente l’attuale Presidente il quale evidentemente non si è reso conto del vulnus creato nel mondo dell’associazionismo.
Poi se ritiene di essere estraneo all’intera vicenda ed è tutto regolare, saremo ben felici di poterci confrontare con lui pubblicamente, altrimenti tragga le giuste determinazioni sia dalla Camera che dalle altre strutture camerali, quali l’Associazione Antiracket che registra un’inattività inquietante.
Invitiamo, altresì, tutte le altre Associazioni presenti in Consiglio a determinarsi definitivamente perché non è più giustificabile questo far finta di niente e che all’interno del futuro Consiglio siano presenti rappresentanti eletti illegittimamente.”