Criminalità: usura e porto d’armi, due arresti a Lamezia Terme
È di due arresti il bilancio di due distinte operazioni di polizia degli agenti del Commissariato di Lamezia Terme, una per usura e l'altra per porto abusivo di pistola. Un uomo, Antonio Pantano, è stato arrestato dagli uomini del dirigente Antonio Borelli per aver sparato otto colpi di pistola contro una serranda. Nel corso dell'altra operazione è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per usura a Sergio Ugo Roberto Greco. L'uomo sarebbe a capo di un gruppo criminale decapitato con l'operazione "Disinnesco" del 2 ottobre scorso (GUARDA IL VIDEO).Per le 11,30, nei locali del commissariato, è convocata una conferenza stampa.
Pantano, 23 anni, sarebbe responsabile del danneggiamento di un garage avvenuto in contrada Gabella. E' stato individuato grazie al filmato di un impianto di videosorveglianza che lo ha filmato mentre sparava da un'auto. Sulla vettura, in seguito, sono state trovate tracce di polvere da sparo.
Greco avrebbe invece sottoposto a usura un imprenditore. Gli inquirenti hanno ricostruito la vicenda grazie anche a intercettazioni ambientali. Messa alle strette dai poliziotti, la vittima ha ammesso i fatti. (AGI)
h 17:52 | "Ringrazio i commercianti che hanno avuto il coraggio di confermare quanto già sapevamo. Si può dire che è comunque un passo importante". Lo ha detto il dirigente del commissariato di polizia di Lamezia Terme, Antonio Borelli, illustrando, nel corso di un incontro con la stampa, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Roberto Greco, 55 anni, già arrestato dagli uomini del commissariato lametino nell'ambito dell'operazione Disinnesco lo scorso 2 ottobre.
In particolare, Greco, assieme ad altri sette, era stato accusato di aver ideato un attentato nei confronti di un pregiudicato locale e per questo era stato ritenuto responsabile, di "detenzione e porto di congegni esplosivi micidiali" oltre che di "coltivazione di una vasta piantagione di canapa indiana". Proprio grazie all'operazione Disinnesco era emersa la sua attività usuraia con tassi, fanno sapere dal Commissariato, oltre il 100% annuali.
Le attività economiche vittime del Greco si trovavano sulla direttrice di via del Progresso e, in due casi in particolare, posti di fronte all'evidenza derivata da intercettazioni ambientali, gli stessi commercianti non hanno potuto far altro che ammettere le vessazioni subite. Il dirigente del commissariato facendo riferimento al reato di usura commesso dal Greco ha spiegato come, in un caso particolare, il commerciante vittima dei tassi usurai dell'indagato avrebbe dovuto corrispondergli, su un prestito di 7.000 euro, 500 euro al mese per due anni al termine dei quali ne avrebbe dovuto restituire altri arrivando a pagare oltre 19.000 euro con un tasso, quindi, superiore al 100%.
L'attività usuraia di Greco è emersa durante le indagini dell'operazione Disinnesco anche attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, sull'auto del Greco una Ford Fiesta, infatti, era stata piazzata una cimice che ha consentito agli uomini della Polizia di Stato di predisporre una dettagliata comunicazione di notizia di reato che è stata trasmessa al sostituto procuratore Santo Meldiona che alla luce degli atti prodotti ha chiesto al giudice delle indagini preliminari Barbara Borelli, di emettere un provvedimento nei confronti del Greco che gli è stato notificato in carcere. (AGI)