Vanno ad arrestarlo per usura e durante la perquisizione scovano una “santabarbara”
Durante l’esecuzione, martedì scorso, di un’ordinanza cautelare (persone e reale) disposta dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme nei confronti di un imprenditore del posto, Carmelo Furci, i finanzieri del comando provinciale di Catanzaro e del gruppo della Città della Piana, hanno effettuato oltre all’arresto dell’uomo (QUI), anche un’approfondita perquisizione che ha permesso di ritrovare quella che gli stessi investigatori hanno definito come “una vera e propria santabarbara”, sequestrando - nell’ambito dell’operazione denominata “Buitre Malo” – degli ordigni esplosivi, del materiale esplodente e del denaro contante.
L’uomo è stato indagato in relazione a dei prestiti ritenuti a tassi usurai e che avrebbe elargito a due commercianti, anche loro lametini, che si trovavano in difficoltà economiche.
Prestiti, però, che avrebbero raggiunto oltre il 120 per centro di tasso di interesse; una condizioni che - sempre secondo gli inquirenti - avrebbe portato le vittime in una situazione finanziaria definita di “non ritorno”, venendo anche minacciati dal presunto usuraio per convincerli, non potendo restituire le somme, a cedere addirittura le rispettive attività. L’imprenditore è accusato dunque di usura aggravata, di estorsione ed esercizio abusivo del credito.
I particolari dell’operazione saranno illustrati dal Procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio, e dal comandante provinciale della Gdf di Catanzaro, Dario Solombrino, durante una conferenza che si terrà stamani alle 11.